Il Cambridge Dictionary ha eletto la parola “hallucinate” (che in italiano si può tradurre con la frase “avere allucinazioni“) come parola dell’anno 2023. Questa scelta è stata motivata dall’annuncio del 15 novembre che la parola avrà un nuovo significato nel dizionario di Cambridge e che è legata allo sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale (AI).
L’anno scorso invece, è stata scelta la paorla “Homer“. Il termine ha diversi significati a seconda del contesto: in italiano può riferirsi al nome del celebre Omero, il mitico autore greco de L’Iliade e L’Odissea, ma è anche il nome del personaggio principale della popolare serie di cartoni animati The Simpson che dal 1980 accompagna i pasti di tutti gli italiani ed è diventato il linguaggio di un’intera generazione.
Come il il linguaggio si adatta al contesto sociale e culturale
L’aggiunta di questo nuovo significato alla parola “hallucinate” mostra non solo un cambiamento sociale e culturale, ma anche che il linguaggio è creato dalle persone e cambia per adattarsi al contesto storico in cui si trovano. Il nuovo significato di “hallucinate” viene usato già da un po’ di tempo nel settore dell’AI e ora apparirà anche nel dizionario di Cambridge.
La nuova definizione che accompagnerà “hallucinate” è la seguente: quando un’intelligenza artificiale (= un sistema informatico che possiede alcune delle qualità del cervello umano, come la capacità di produrre un linguaggio simile a quello umano) ha le allucinazioni, cioè produce informazioni false.
Questo nuovo significato è già disponibile nel dizionario Cambridge, consultabile online, e testimonia la velocità con cui si è adattato alle trasformazioni in atto nel settore tecnologico. Anche se le implicazioni di questa definizione, seppur in linea con lo sviluppo dell’AI, non sono positive.
In molte occasioni, infatti, l’intelligenza artificiale ha dato prova delle sue allucinazioni… Un caso famoso è quello dell’avvocato di New York che ha usato ChatGPT per fare ricerche legali. Il chatbot di OpenAI però lo ha ingannato, creando riferimenti a casi inesistenti. Questo esempio è solo uno dei tanti, ma ci spiega perché il dizionario di Cambridge ha scelto “hallucinate” come parola dell’anno.