Dopo le lettere inviate da Thierry Breton (commissario per il mercato interno) e le risposte fornite dalle due aziende, la Commissione europea ha inviato a Meta e TikTok una richiesta formale di informazioni sulle misure adottate per limitare la diffusione delle fake news sul conflitto tra Hamas e Israele, come previsto dal Digital Services Act.
Risposte entro il 25 ottobre
La richiesta è simile a quella inviata a X e potrebbe rappresentare il preambolo all’avvio di un’indagine. La Commissione europea ha chiesto a Meta di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per rispettare gli obblighi relativi alla valutazione dei rischi e quelle per limitare la disinformazione sulla guerra in Medio Oriente e proteggere l’integrità delle prossime elezioni.
La richiesta inviata a TikTok è praticamente identica, ma la Commissione vuole conoscere anche le misure implementate per proteggere i minori online. La risposta relativa alla valutazione dei rischi deve essere fornita entro il 25 ottobre, mentre quella su elezioni e minori deve arrivare entro l’8 novembre.
Se le informazioni saranno incomplete, la Commissione potrà imporre una sanzione. L’eventuale mancata risposta alla successiva richiesta potrebbe comportare l’applicazione di multe periodiche. Al momento non è stata inviata una richiesta formale a YouTube.
I costi necessari per far rispettare le regole del Digital Services Act (circa 45,2 milioni di euro per il 2023) sono a carico delle aziende (piattaforme online e motori di ricerca di grandi dimensioni). In base al metodo di calcolo, la quota pro-capite non deve essere superiore allo 0,05% dei profitti del 2022.
Ciò significa che le aziende che hanno registrato perdite nel 2022 non pagheranno nulla. Tra esse ci sono anche Amazon e X, nonostante un numero maggiore di utenti. Quasi tutti i costi saranno a carico di Google (22 milioni) e Meta (11 milioni), come si può leggere nel grafico pubblicato da Bloomberg.
La Commissione europea comunicherà le cifre effettive entro fine novembre. È comunque evidente che questa ripartizione non sia molto corretta, visto che Amazon e soprattutto X sono due aziende che impegneranno maggiormente le risorse delle autorità.