Seagate ha rispolverato il concetto di hard disk ibrido, normali dischi magnetici che integrano una certa quantità di memoria cache non volatile (flash). Lo ha fatto introducendo la serie di HDD da 2,5 pollici Momentus XT , che combina i vantaggi economici di un classico drive per notebook da 7200 RPM a quelli prestazionali di un SSD da 4 GB.
I primi hard disk ibridi vennero lanciati nel 2007 da Samsung e Seagate, ma diversi fattori ne impedirono il successo: i principali furono il costo ancora troppo elevato delle memorie flash e la dipendenza di questi dischi alle tecnologie proprietarie di Microsoft . I primi HDD ibridi funzionavano infatti esclusivamente con Windows Vista, dove la funzione ReadyDrive si incaricava di gestire il caching dei dati sulla memoria flash: se da un lato questo riduceva il costo dei drive, perché consentiva ai produttori di implementare controller di memoria più semplici, dall’altro rendeva tali soluzioni poco flessibili, ovvero inefficienti e incompatibili con i sistemi operativi di terze parti.
Con il Momentus XT Seagate afferma di aver reciso il cordone ombelicale che legava i primi dischi ibridi a Windows e di aver utilizzato un controller decisamente più sofisticato, in grado di gestire il caching dei dati in modo del tutto indipendente sia dal sistema operativo che dal chipset della scheda madre. La funzione preposta a questo compito porta il nome di Adaptive Memory , ed è stata concepita per analizzare l’utilizzo del disco ed ottimizzarne le performance: essa sposta sulla memoria flash i file utilizzati più di frequente o, subito prima dello spegnimento del sistema, quelli necessari al successivo boot (così da velocizzare la fase di avvio del computer).
Seagate afferma che i tempi di avvio di Windows 7 a 64 bit registrati nei suoi laboratori sono stati di 23 secondi con il Momentus XT e di 59 secondi con un normale HDD mobile da 7200 RPM. I risultati di altri benchmark sono riportati in questa pagina .
Al contrario di quanto succedeva con la prima generazione di dischi ibridi, che fornivano incrementi di performance molto modesti, Seagate sostiene che nel Momentus XT la memoria flash integrata è realmente in grado di fare la differenza, migliorando le performance del drive fino all’80 per cento rispetto ad un tipico HDD per notebook da 7200 RPM , e fino al 100 per cento rispetto ad un modello da 5400 RPM. Ma tali migliorie sarebbero ben poca cosa se non fossero accompagnate da un rapporto prezzo/prestazioni concorrenziale: da questo punto di vista il Momentus XT sembra mantenere le promesse, contenendo il costo extra che l’utente deve sobbarcarsi per avere maggiore velocità. Il modello base, con capacità di 250 GB, ha un prezzo finale di 113 dollari (99 euro) contro i circa 70 dollari di un equivalente modello privo di memoria flash integrata e gli oltre 800 dollari di un SSD con stessa capacità.
Il Momentus XT sarà disponibile da giugno anche nei tagli da 320 e 500 GB , con prezzo rispettivamente di 122 e 156 dollari (115-130 euro). Tutti i modelli sono accomunati dall’integrazione di un SSD da 4 GB basato su memorie NAND flash di tipo SLC (Single-Level Cell), di 32 MB di cache DDR3 e di un’interfaccia SATA 3Gbps con NCQ.
Seagate indirizza i suoi nuovi drive al segmento dei notebook di fascia alta (come workstation e sistemi per hardcore gamer) e ai PC small-form. Il produttore sottolinea come il Momentus XT, all’opposto di quanto accadeva con i primi hard disk ibridi, si focalizza più sulle performance che sul risparmio energetico: i consumi, come ammette l’azienda, sono all’incirca gli stessi di un modello tradizionale.
Tra le prime recensioni del Momentus XT si segnalano quelle di Overclockers Club e di HotHardware .
Negli scorsi giorni Seagate ha anche annunciato il Momentus 750GB , definendolo il disco per notebook da 7200 RPM più capiente al mondo. A differenza del modello XT, il 750GB è un disco tradizionale pensato per i notebook mainstream e di fascia alta e per i sistemi di storage esterni. Il suo prezzo è di 125 dollari.
Alessandro Del Rosso