Huawei ha annunciato in via ufficiale lo sviluppo di HarmonyOS ormai quasi quattro anni fa, nel periodo in cui la società stava facendo i conti con le conseguenze del ban imposto dagli USA. Oggi, qual è la quota di market share controllata dal sistema operativo? E quali le sue prospettive in termini di evoluzione?
L’evoluzione di HarmonyOS, la piattaforma di Huawei
A trattare l’argomento è Nikkei Asia, con un articolo in cui definisce la piattaforma un concorrente per Android e iOS, almeno in Cina (dove è conosciuta come HongMeng), il paese d’origine della società.
Con la recente presentazione della versione Next, svelata nel mese di gennaio, Huawei ha confermato l’intenzione di dar vita a un vero e proprio ecosistema autosufficiente animato dalle applicazioni, facendo leva soprattutto sulle collaborazioni instaurate con la community degli sviluppatori: sono già oltre 380.000 quelli certificati, con un’ulteriore crescita prevista e una stima relativa alla creazione di 3 milioni di posti di lavoro legati alla produzione dei software.
Durante un evento andato in scena a febbraio, dedicato allo smartphone pieghevole Pocket 2, il CEO della divisione Consumer Business Group, Yu Chengdong, ha invece confermato l’arrivo del major update in autunno che aumenterà fino al 30% le prestazioni, migliorando altri aspetti chiave come la durata della batteria.
Prendendo in considerazione il primo mese e mezzo del 2024, nel mercato cinese, le vendite degli smartphone Huawei hanno fatto registrare un incremento pari al 64% su base annuale, portandosi al 16,5% del market share, dietro solo a Vivo (fonte Counterpoint Research). È merito soprattutto del successo ottenuto dalla serie Mate 60.
I dispositivi basati sul sistema operativo sono già disponibili da tempo anche a livello globale, Italia compresa. Sulle pagine del sito ufficiale sono raccolte le informazioni in merito alle caratteristiche principali della piattaforma, destinata, tra le altre cose, anche agli smartwatch e ai televisori del marchio.