Mancano ormai meno di tre mesi alla chiamata alle urne che oltreoceano deciderà il futuro inquilino della Casa Bianca e, in modo quasi inevitabile, l’intelligenza artificiale entra a gamba tesa nella campagna elettorale che vede impegnati da una parte Kamala Harris e dall’altra Donald Trump. Non avrebbe potuto essere altrimenti, considerando il trend del momento e qualche episodio già andato in archivio.
Il pubblico di Detroit per Harris e Walz
Torniamo a scriverne oggi, dopo quanto accaduto negli ultimi giorni. Il 7 agosto, la candidata democratica e il suo vice Tim Walz sono atterrati a Detroit, nel Michigan, considerato uno degli swing state decisivi per l’esito finale, per un comizio. Tra le immagini dell’evento condivise sui social, una in particolare (ripresa qui sotto da Rachel Bitecofer su X) ha attirato le attenzioni e i post dei repubblicani.
Lo sfogo di Trump per la foto di Harris
Lo stesso Trump, attraverso la sua piattaforma Truth, ha condiviso un post in cui definisce lo scatto un’immagine falsa, creata dall’IA per mostrare un pubblico di supporter in realtà inesistente.
Qualcuno ha notato che Kamala ha imbrogliato all’aeroporto? Non c’era nessuno all’aereo e lei ha usato l’intelligenza artificiale per mostrare una folla enorme di cosiddetti follower, ma non esistevano!
È un fake? L’analisi di Snopes
Snopes, sito che si occupa di fact checking, ha condotto un’analisi del file per scoprire se si tratta di una foto autentica oppure di un fake. Questa la conclusione, che riportiamo in forma tradotta.
Le origini dell’immagine non sono note. Nonostante altre foto e video rappresentino una scena simile e gli strumenti progettati per individuare i software di intelligenza artificiale affermino che l’immagine è una foto reale, non ci sono prove incontrovertibili che possano confermare la sua autenticità. Se è reale, è possibile sia stata illuminata, ombreggiata o filtrata da una manipolazione digitale.
Tradotto: chi l’ha messa online, l’ha probabilmente sottoposta a una post-produzione prima di pubblicarla, alterando ad esempio l’illuminazione, senza però alterarne il contenuto aggiungendo e eliminando elementi.
Il tool Winston AI Image Detector la ritiene autentica al 96% (umana
), dunque non generata dall’IA. Secondo IsItAI, c’è il 58% di probabilità che non sia frutto del lavoro degli algoritmi. Altri scatti del giornalista Carlos Osorio raffigurano una situazione del tutto simile a quella dell’immagine incriminata.