Larry Harmon, 36enne di Akron (Ohio), è finito in manette con l’accusa di aver gestito una darknet dedita al riciclaggio di denaro sporco proveniente da attività come narcotraffico e truffe condotte in tutto il mondo. Helix, questo il nome del servizio, sarebbe rimasto operativo dal 2014 al 2017, ripulendo complessivamente circa 300 milioni di dollari attraverso operazioni effettuate con l’impiego di Bitcoin.
Riciclaggio denaro e Bitcoin: il caso Helix
Stando a quanto rivelato in una nota diffusa dal Dipartimento di Giustizia statunitense, gli agenti federali hanno individuato legami con il marketplace AlphaBay chiuso ormai quasi tre anni fa. Una partnership strutturata in modo di offrire le prestazioni di Helix ai clienti di questo mercato nero digitale, anche attraverso una vera e propria campagna di advertising lanciata sul motore di ricerca Grams accessibile via Tor. Secondo gli inquirenti Harmon avrebbe controllato anche questa piattaforma.
Non è dato a sapere quale sarà l’entità della pena inflitta se l’imputato verrà giudicato colpevole. I capi di imputazione sono ad ogni modo seri: tra questi riciclaggio di denaro e condotta di un business per la movimentazione di fondi senza licenza. L’operazione è stata condotta in partnership con le autorità del Belize.
Così facendo gli Stati Uniti intendono mandare un segnale forte a coloro intenzionati a far leva sull’anonimato che caratterizza le transazioni di alcune criptovalute come Bitcoin per traffici illeciti. Su queste stesse pagine abbiamo scritto nei mesi scorsi di come nel Dark Web stia prendendo piede un nuovo preoccupante fenomeno: la vendita di denaro sporco da acquistare a prezzo ridotto (fino a un decimo del valore) mettendo mano al portafogli virtuale.