I sei volontari del progetto HI-SEAS (Hawaii Space Exploration Analog and Simulation) hanno concluso l’esperimento che li ha visti coinvolti in una simulazione, durata 365 giorni, con l’obiettivo di ricreare le condizioni di una possibile spedizione su Marte .
Fin dal 29 agosto 2015 il team, composto da un astro-biologo francese, uno psicologo tedesco, un pilota, un architetto, un giornalista ed un geologo, ha vissuto in una base di circa 11 metri di diametro e 6 di altezza situata sul monte Mauna Loa nelle Hawaii, precisamente a 2.400 metri sopra il livello del mare.
Il posto, grazie alla propria elevazione, ripropone un ambiente simile a quello del Pianeta Rosso, vista l’assenza di vegetazione.
LIVE on #Periscope : After a year in isolation, Mars simulation experiment participants exit the dome #hiseas https://t.co/9yyXJaTa5e
– University of Hawaii (@UHawaiiNews) August 28, 2016
Lo scopo dell’esperimento era quello di studiare gli effetti di spedizioni esplorative spaziali di lunga durata su un team in completo isolamento e con risorse limitate.
Il gruppo ha vissuto in uno spazio ristretto, in completa assenza di privacy, nutrendosi di cibo in scatola o in polvere.
Per tutta la durata del test l’equipaggio ha avuto scarse interazioni col mondo esterno : tutte le comunicazioni sono avvenute in modo telematico e con un ritardo di 20 minuti per simulare la trasmissione dei dati dalla Terra a Marte e, nelle rare uscite al di fuori della base, avevano l’obbligo di indossare la tuta spaziale.
I partecipanti hanno anche preso parte ad alcune sessioni di ANSIBLE , un videogioco in realtà virtuale pensato per alleviare la solitudine e lo stress che possono arrecare i viaggi spaziali. “È come avere dei coinquilini che sono sempre là e da cui non puoi scappare quindi sono sicuro che potete immaginare cosa si provi, e se non ci riuscite provate a pensare come si ci senta a non poter allontanarsi dalle altre persone” ha spiegato Carmel Johnston, il comandante del gruppo.
In precedenza sono state svolte altre simulazioni HI-SEAS di durata minore (4 e 8 mesi), una di queste in particolare si focalizzava sulla ricerca degli alimenti adatti ad un viaggio spaziale .
La NASA ha assicurato che questo tipo di ricerche proseguiranno fino al 2019 e il reclutamento per le prossime due sessioni è già aperto.
I dati di questa e delle due precedenti missioni verranno usati per capire il comportamento dei membri dell’equipaggio nelle spedizioni di lunga durata e aiuterà i ricercatori a formulare delle strategie per comporre le squadre. “La mia impressione è che sia possibile effettuare una missione su Marte nel prossimo futuro. Penso che gli ostacoli tecnologici e psicologici possono essere superati” ha sottolineato Verseux, l’astrobiologo del gruppo.
A treat calendar for our last month! #hiseas pic.twitter.com/dfFd6wjQYe
– Cyprien Verseux (@CyprienVerseux) July 29, 2016
Nonostante questa sia stata la simulazione più lunga finanziata dalla NASA, il record sulla durata di questo tipo di test rimane in mano ai russi che hanno condotto lo stesso esperimento della durata di 520 giorni .
Le due filmaker Lauren DeFelippo e Katherine Gorringe stanno producendo Red Heaven , un documentario sulle vicende della missione finanziato attraverso Kickstarter.
Il film includerà, oltre alle interviste esclusive ad ogni membro, i video delle attività quotidiane del gruppo, catturate attraverso le telecamere montate all’interno della base, e alcuni spezzoni registrati prima del periodo di isolamento del team.
Pasquale De Rose