Hilary Clinton ha presentato un’ampia agenda digitale facendo entrare i temi dela banda larga ed innovazione al centro dei suoi impegni elettorali.
Anche se manca ancora l’incoronazione ufficiale di Hilary Clinton come candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti, l’ex segretario di stato si prepara ad affrontare il Repubblicano Donal Trump: uno dei campi di battaglia che vedrà contrapposti i due sarà certamente quello online, e mentre il miliardario ha speso parole sibilline nei confronti di Internet, la Clinton sembra pronta a presentare una vera e propria agenda digitale.
La candidata democratica ha infatti affermato pubblicamente che “bisogna mettere gli innovatori statunitensi in una posizione di prima fila nelle prossime rivoluzioni tecnologiche, dai veicoli senza pilota alle macchine in grado di imparare passando per le applicazioni con servizi blockchain – e dobbiamo difendere l’accesso globale al mercato digitale delle idee”.
L’ obiettivo di questa lunga lista di sogni e desideri vari, è quello di “creare lavori del futuro” e passa in particolare dalla finanza: nella sua agenda digitale trovano spazio incentivi a “supporto di incubatori, acceleratori, mentoring e corsi di formazione per 50mila imprenditori in aree meno servite del Paese” (ovvero fuori dalla Silicon Valley) e maggiori fondi per programmi già esistenti, attraverso tax credit e finanziamenti diretti.
Inoltre la Clinton lega le startup alla questione dei debiti degli studenti: secondo il suo piano i giovani imprenditori potranno rinviare il pagamento di quanto dovuto (e gli interessi) per il debito contratto per sostenere gli studi per un periodo fino a tre anni , sostenendo così in maniera meno difficoltosa i primi difficili mesi di avvio d un’azienda tecnologica.
Per quanto riguarda l’impostazione generale di settore, nel piano della Clinton è prevista la nomina di un direttore all’Innovazione che avrà il compito di ridurre le normative che rappresentano un ostacolo al settore e allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; la difesa della Net Neutrality come principio fondante di Internet e della rivoluzione digitale; una riforma (presumibilmente in continuità con i discorsi avviati dall’Amministrazione Obama) del sistema dei brevetti indirizzata in particolare a ridurre le cause ed i patent troll; un chiarimento di una posizione multi-stakeholder rispetto al dibattito sull’internet Governance, ovvero il supporto di una gestione condivisa dei poteri di controllo delle funzioni IANA (Internet Assigned Numbers Authority).
Infine, il piano della Clinton prevede un forte impianto dedicato alla cybersicurezza: la candidata afferma di voler creare una commissione nazionale dedicata a bilanciare gli interessi dei gruppi per la privacy e delle aziende ICT con quelli delle forze dell’ordine. Arriva così a parlare di un progetto “stile Manhattan”, in grado di unire governo e Silicon Valley.
Claudio Tamburrino