Nemmeno il British Museum ha resistito al fascino e alle opportunità economiche degli NFT, trasformando in un asset digitale anche il celebre lavoro La Grande Onda di Kanagawa (The Great Wave Off Kanagawa), proposta qui sopra nell’immagine di apertura in una curiosa rivisitazione a mattoncini.
British Museum venderà NFT “ultra rari” della Grande Onda
L’iniziativa è frutto della collaborazione con la startup francese LaConnection e interesserà altre opere dell’artista giapponese Hokusai, rappresentando lo sviluppo di un’idea nata lo scorso anno in piena pandemia, alla ricerca di modalità inedite per raccogliere fondi da destinare alle istituzioni culturali durante il periodo di chiusura al pubblico.
La xilografia del 1831 diventerà un Non-Fungible Token proposto in due edizioni differenti, entrambe definite “ultra rare” (non è dato a sapere prodotte in quante unità). Di altri lavori saranno distribuite migliaia di copie digitali, ognuna accompagnata da un certificato basato su blockchain, consegnato all’acquirente in modo da attestarne la proprietà.
The British Museum will sell NFTs of Hokusai works in tandem with a show of the Japanese artist's drawings opening this week https://t.co/RhJAaDkIua
— ARTnews (@artnews) September 28, 2021
Nella prima parte del 2021, il business legato alla compravendita degli NFT è letteralmente esploso, attirando un forte interesse a livello globale soprattutto in seguito alla transazione da 69,3 milioni di dollari che nel mese di marzo ha interessato l’opera “EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS, 2021” di Beeple, di fatto un enorme collage fotografico. Di recente, la piattaforma più attiva su questo fronte, OpenSea, è stata interessata da una vicenda con dinamiche simili a quelle dell’insider trading.