Roma – Appaiono sempre più spuntate le armi in mano agli studios di Hollywood che negli USA, con la complicità della criticatissima legge sul copyright DMCA, stanno tentando di tenere la storia fuori dalla porta. L’ultima novità è la causa intentata contro la piccola 321studios.com , softwarehouse colpevole di voler dare con i propri programmi la possibilità a chi possiede un DVD di farne una copia, come previsto dal “fair use”.
Secondo i sette grandi studios hollywoodiani che hanno denunciato l’azienda, invece, i suoi programmi XCopy e Copy Plus sono illegali sotto la DMCA e causano “enorme e irreparabile danno” ai legittimi interessi economici dei produttori cinematografici. Si tratta di due software che consentono, in particolare XCopy, di ottenere la riproduzione esatta di un DVD a chi possiede un masterizzatore adatto.
Gli studios ora vogliono i computer, i dischi e qualsiasi altro materiale informatico sui quali si trovino questi software in modo che possano essere distrutti. La speranza è che, distruggendo quei supporti, si distrugga anche l’ispirazione dell’azienda o di altre parti dal realizzare questo genere di software. Il fatto che i DVD si possano copiare anche in molti diversi modi a fini di pirateria è, evidentemente, del tutto secondario nel caso specifico affrontato dalle majors del cinema.
Va detto che, però, gli studios hanno molte frecce nel loro arco. A cominciare proprio dal DMCA, una legge che rende illegale la creazione di strumenti o di software che possano violare i sistemi di protezione antipirateria, anche quando questi tool siano realizzati allo scopo di permettere copie personali di supporti regolarmente acquistati.
Proprio agitando il DMCA, il Ministero della Giustizia nei mesi scorsi aveva portato in giudizio l’azienda russa ElcomSoft, produttrice di un software capace di superare le protezioni di un reader di ebook di Adobe. Ma, almeno in quel caso, il DMCA ha perso .