Los Angeles (USA) – L’olimpo dell’industria cinematografica statunitense è pronto ad entrare nel mercato della vendita al dettaglio di film su Internet: la piattaforma e-commerce Movielink , frutto di una joint-venture tra 20th Century Fox, Sony, Paramount, MGM, Universal e Warner, debutterà ufficialmente a partire dal 10 aprile. A restarne fuori, tra i big, è solo Disney.
Il servizio permetterà di acquistare copie digitali di film in qualità DVD, protette dai DRM di Microsoft , in contemporanea alla loro uscita “ufficiale” su supporto ottico. Le pellicole così scaricate potranno essere salvate a tempo indeterminato su disco rigido, esattamente come nel caso di LoveFilm , la prima azienda britannica che vende film digitali protetti da DRM .
“Ci troviamo in un momento memorabile per l’industria cinematografica”, dice Rick Finkelstein, CEO di Universal, “perché Internet è finalmente diventato un canale di distribuzione affidabile”. Con questa mossa, l’ industria dei sogni ha finalmente raccolto le innumerevoli esortazioni di MPAA , da sempre in prima linea per promuovere un modello alternativo alla distribuzione di film via reti P2P , che avviene perlopiù in modo illegale .
Va detto che il catalogo di Movielink, ricco di circa 300 titoli di successo, sfrutta un modello client-server avversato dal creatore di BitTorrent , Bram Cohen, alfiere della distribuzione cinematografica via P2P e partner proprio di MPAA.
“Finalmente il cinema via Internet è una realtà”, dice con orgoglio il CEO di Movielink. Gli audiovisivi in vendita sul sito avranno un peso di circa 1 gigabyte e potranno essere riprodotti solo su PC o box multimediali dotati di Windows Media Player. I film saranno copiabili soltanto su un massimo di due computer differenti e sarà possibile effettuare una sola copia di backup.
Secondo le informazioni pubblicate dal New York Times , il prezzo di un film potrà oscillare tra i 20 ed i 30 dollari, una tariffazione più elevata di un DVD tradizionale. Movielink, almeno per i primi mesi, sarà accessibile soltanto ai consumatori statunitensi. Successivamente, come fa sapere il CEO dell’azienda, il servizio verrà esteso ad altri paesi. Paesi ricchi, evidentemente.
Tommaso Lombardi