Le proteste che ormai da tempo vanno in scena a Hong Kong hanno lasciato il loro segno anche sotto forma di scritte realizzate dai manifestanti per le strade della città. Alcune di queste sono risultate oscurate su Street View.
L’algoritmo inciampa negli slogan dei manifestanti
Per Google non si tratta però di censura, bensì del comportamento non corretto di un algoritmo che si occupa di analizzare automaticamente le immagini catturate dalle proprie vetture e caricate poi sulla piattaforma in modo da applicare un effetto blur per rendere non identificabili persone e targhe delle vetture. La replica ufficiale del gruppo di Mountain View è stata affidata da un portavoce della società alla redazione del sito Hong Kong Free Press, la riportiamo di seguito in forma tradotta.
La nostra tecnologia per la sfocatura automatica applica un effetto blur ai volti e alle targhe così che non possano essere identificati, ma pare che non si sia comportata correttamente in questa situazione.
Di seguito una delle scritte in questione.
Fotografata da un’altra angolazione risulta visibile: recita “Xi Jinping deve morire per il bene del mondo”.
Un altro slogan sottoposto allo stesso trattamento dall’intelligenza artificiale di Google è “Liberate Hong Kong: la rivoluzione dei nostri tempi”. Le immagini sono già state caricate nuovamente nella loro versione corretta.
Non è la prima volta che parliamo del gruppo di Mountain View in relazione alle proteste di Hong Kong. Nell’ottobre dello scorso anno bigG, così come Apple, ha eliminato dal proprio store di applicazioni mobile il software The Revolution Of Our Times che permetteva di simulare una protesta sul proprio smartphone (screenshot qui sopra). La decisione è stata presa poiché l’app era ritenuta in violazione delle policy sulla monetizzazione.