Nonostante l’arrivo del nuovo inquilino alla Casa Bianca, Huawei è rimasta nella famigerata Entity List del Dipartimento del Commercio. Qualche mese prima, l’azienda cinese aveva venduto Honor per consentire l’accesso alle tecnologie USA. Alcuni politici repubblicani hanno tuttavia chiesto di aggiungere Honor alla blacklist.
Honor ritorna nella lista nera degli Stati Uniti?
Come è noto, Huawei è inclusa della Entity List del Dipartimento del Commercio da oltre due anni. Ciò ha impedito al produttore cinese di competere con Apple e Samsung nel mercato degli smartphone (oggi è addirittura fuori dalla top 5 mondiale). Le vendite dei dispositivi sono crollati a picco a causa dell’assenza dei servizi Google (e nonostante la crescita costante del suo store AppGallery).
Honor ha invece annunciato nuovi smartphone con processore Qualcomm e soprattutto con i famosi GMS (Google Mobile Services), dopo il “divorzio” dalla casa madre e la firma di accordi commerciali con chipmaker statunitensi.
Un gruppo di 14 politici repubblicani ha inviato una lettera al Dipartimento del Commercio per chiedere di inserire (nuovamente) Honor nella blacklist, in quanto il suo “spin-off” da Huawei è stato effettuato con lo scopo di aggirare i controlli sull’esportazione di tecnologie statunitensi. In pratica Honor rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale perché potrebbe consegnare tali tecnologie nelle mani del Partito Comunista Cinese.
Un portavoce del Dipartimento del Commercio ha dichiarato che verranno esaminate le informazioni disponibili per valutare possibili aggiunte alla Entity List.