Mentre Huawei è ancora alle prese con il ban imposto dall’amministrazione Trump, l’ex sussidiaria Honor ha annunciato la firma di accordi commerciali con diversi fornitori di chip statunitensi. La conferma è arrivata direttamente dal CEO George Zhao in occasione del lancio del nuovo Honor V40 in Cina (che arriverà in Europa come Honor View 40 con i servizi Google).
Honor torna in affari con le aziende USA
Da diversi anni (in pratica dall’insediamento di Trump) è in atto una guerra politico-commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. A farne le spese sono state diverse aziende cinesi, tra cui Huawei, finita nella famigerata Entity List del Dipartimento del Commercio. Questa “blacklist” impedisce alle aziende statunitensi di vendere prodotti hardware e software senza una specifica licenza.
Il ban riguardava anche Honor, ma dal mese di novembre è diventata una società indipendente da Huawei. Grazie a questo passo, Honor ha ora sottoscritto accordi commerciali con i principali fornitori di chip: Qualcomm, Samsung, Intel, MediaTek, AMD, Sony, Micron Technology e SK Hynix. L’elenco include anche Microsoft.
Honor può quindi continuare lo sviluppo dei suoi prodotti. Non solo smartphone, ma anche notebook, tablet, smartwatch e altri dispositivi per il quali servono componenti hardware e software statunitensi. Il CEO non ha svelato i piani futuri. È chiaro tuttavia che il “divorzio” da Huawei consentirà di incrementare le vendite e quindi i profitti.