San Jose (USA) – Per le workstation basate sul processore Itanium di Intel non c’è mercato. A confessarlo è niente meno che uno dei genitori di Itanium, HP , che ha fatto sapere di aver interrotto la vendita di workstation basate su tale chip.
HP ha spiegato che nel settore delle workstation ad alte prestazioni la domanda è oggi guidata dai processori x86 con estensione a 64 bit, un segmento che Intel ha abbracciato solo di recente con il lancio dei primi Xeon Nocona con tecnologia EM64T (Extended Memory 64 Technology). Non sembra del resto un caso che a ridosso di questo debutto, avvenuto circa due mesi fa, HP abbia deciso di interrompere la vendita delle più costose workstation a 64 bit basate su Itanium 2.
La defunta linea di workstation basate su Itanium di HP comprendeva il modello a singolo processore zx2000 e il modello a doppio processore zx6000: entrambi erano stati introdotti nel settembre del 2002.
Sebbene alcuni analisti sostengano che la mossa di HP rappresenti una parziale sconfitta per i piani di Intel, quest’ultima ha voluto minimizzare l’accaduto affermando che il mercato delle workstation non è mai stato un target prioritario per Itanium.
“Del resto – ha affermato un portavoce di Intel – HP era l’unico grande produttore di computer a commercializzare workstation basate su Itanium”.
HP ha tenuto a precisare come le proprie strategie per il mercato dei server Itanium-based non abbiano subito variazioni.