Hewlett-Packard (HP) ha rifiutato di riparare un computer ancora in garanzia perché rappresentava un “rischio biologico”.
A far paventare al riparatore uno scenario di malattie e contagio lo spettacolo che si è trovato davanti quando ha aperto il PC: arruffati e disordinati peli di gatto.
Non è dato sapere se chi si è trovato davanti uno spettacolo non sorprendente per un computer usato fosse un tecnico di primo pelo o semplicemente un allergico. In ogni caso non ha avuto peli sulla lingua: quando ha ricontattato il cliente l’ha subito additato come possessore di un “gatto a pelo lungo” (quando invece era a pelo corto).
Allo stesso modo il suo supervisore, cui il cliente è riuscito a rivolgersi, ha definito il computer non riparabile in quanto i troppi peli di gatto lo rendevano un “rischio biologico”.
Per quanto il termine possa essere forse esagerato a descrivere la situazione, nelle clausole della licenza si prevede la decadenza della garanzia nei casi in cui il dispositivo smetta di funzionare per “incidenti, abuso, contaminazione, manutenzione impropria o inadeguata, interventi non appropriati o altre cause esterne”.
Quindi, nel caso in cui fosse dimostrato che a causare il malfunzionamento del dispositivo fossero i peli di gatto, allora la garanzia non potrebbe essere fatta valere.
Tuttavia non è detto che il problema sia dato dalla contaminazione , e anche nel caso in cui fosse contestato effettivamente il “rischio biologico”, questo potrebbe essere facilmente aggirato dal proprietario del dispositivo rimuovendo i peli contestati: allo stesso modo utenti Apple avevano dovuto pulire dai residui di fumo Mac portati in assistenza.
Claudio Tamburrino