L’andamento tutt’altro che florido del mercato PC va inevitabilmente a gravare sulle casse dei produttori, ma purtroppo anche sui loro dipendenti, come dimostra quanto comunicato da HP proprio nel corso delle ultime ore. L’azienda, infatti, si unisce al coro di quelle dell’IT che intendono attuare dei licenziamenti a causa della crisi, come Microsoft e Meta, e ha fatto sapere che intende ridurre del 10% la propria forza lavoro.
HP: riduzione del 10% della forza lavoro entro il 2025
Allo stato attuale, HP può contare su circa 61.000 dipendenti a livello globale, per cui attenendosi alle percentuali comunicate verranno tagliati circa 6.000 posti di lavoro. Il processo, però, sarà graduale, per la precisione verrà completato entro i successivi tre anni.
I dirigenti di HP si aspettano un mercato difficile e una contrazione del 10% nelle vendite dei computer per tutto l’anno fiscale. I primi sintomi sono stati rilevati nella fascia bassa del mercato consumer, ma successivamente hanno interessato pure le fasce più alte di mercato e il segmento aziendale.
Al riguardo, Gartner informa che le spedizioni di PC in tutto il mondo hanno totalizzato 68 milioni di unità nel terzo trimestre del 2022, con una diminuzione del 19,5% rispetto al terzo trimestre del 2021. Questo è il più forte calo del mercato da quando l’azienda ha iniziato a monitorare il mercato dei PC a metà degli anni ’90 ed è il quarto trimestre consecutivo di declino anno su anno. Durante il terzo trimestre del 2021, HP ha spedito 17.622 dispositivi, mentre nel medesimo periodo del 2022 la cifra in questione è calata a 12.706.
Entro il 2025 HP prevede quindi di riuscire a risparmiare fino a 1,4 miliardi di dollari l’anno in costi. Per far fronte alle perdite nel settore PC, la società intende provare a mirare a nuovi segmenti, in special modo per quel che concerne i servizi in abbonamento. Inoltre, non è escluso che possa mettersi a produrre carta per stampanti.