Il mercato dei PC continua a far registrare numeri alquanto depressi e una condizione di stagnazione generale. Gli ultimi risultati trimestrali di Hewlett-Packard e Dell confermano questo stato di cose, valido soprattutto nel caso di HP. In futuro la situazione dovrebbe migliorare, anche grazie al debutto sul mercato di Windows 8.
Per HP il consuntivo finanziario del primo trimestre del 2012 è a dir poco negativo: i ricavi complessivi sono scesi del 44 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con le perdite maggiori registrate proprio nelle zone del mondo (Asia) in cui il mercato è in crescita.
Particolarmente negativo l’impatto sulla divisione PC, mentre il CEO Meg Whitman dice di essere impegnata a “prendere le misure necessarie a migliorare i processi, aumentare l’efficacia e capitalizzare sulle opportunità emergenti per riaffermare la leadership tecnologica di HP”.
Gergo aziendalista a parte, per Whitman è stato un esordio complesso: il manager ha preso il posto dopo la cacciata a tempo di record di Leo Apotheker, il CEO che voleva stampare la parola “cloud” su ogni prodotto e infilare WebOS anche nei tostapane.
HP intende “capitalizzare sulle opportunità emergenti”, ma intanto penserebbe a licenziare una parte della sua ingente forza lavoro per ridurre le spese nell’immediato. La corporation sarà però “ben posizionata su Windows 8 per piattaforma x86 entro le vacanze” di fine anno, promette Whitman.
Se HP piange, Dell sorride ma con moderazione: la trimestrale della texana ha fatto registrare una crescita di ricavi del 2 per cento fino a 16 miliardi di dollari, ma nello stesso tempo gli utili netti sono crollati del 18 per cento. Nondimeno, Dell definisce il precedente anno finanziario come il maggior successo nella storia della società con 62 miliardi di dollari incamerati in totale.
Alfonso Maruccia