Hewlett-Packard ha raggiunto un accordo che conclude la controversia legale che aveva aperto nei confronti di Oracle in occasione del passaggio del suo dimissionario CEO Mark Hurd alla rivale.
Hurd ha accettato di non divulgare i segreti industriali di HP con il nuovo datore di lavoro e rinunciato a 345mila azioni speciali (per un valore attuale di 14 milioni di dollari) che gli erano state garantite come parte della buonuscita (insieme a 12 milioni di dollari in contanti e 775mila stock option pari a decine di milioni di dollari).
L’accordo significa soprattutto pace tra HP e Oracle che dalle dimissioni del CEO all’annuncio del suo passaggio alla concorrente si erano scambiate dichiarazioni di fuoco.
Ora, invece, c’è posto solo per il miele. HP ha dichiarato che le due sono “partner importanti da più di vent’anni e che collaboreranno anche in futuro per portare prodotti eccezionali e nuovi servizi ai rispettivi clienti”, così come il CEO di Ellison che ha parlato della volontà di “espandere la partnership che dura da più di 25 anni”.
Queste dichiarazioni rappresentano il vero risultato dell’accordo: per quanto HP avesse, secondo gli osservatori , poche chance legali, le due aziende hanno tali business in comune che una rottura sarebbe stata costosa per entrambe le aziende.
Claudio Tamburrino