All’inizio era solo una dura polemica tra Hewlett-Packard e Oracle sulla volontà di quest’ultima di abbandonare le CPU Itanium (architettura IA-64 di Intel) al loro destino, ma ora quella polemica potrebbe trasformarsi in una causa legale se il passo intrapreso da HP porterà alle sue prevedibili conseguenze.
Il maggior fornitore di sistemi IT al mondo ha infatti deciso di abbandonare l’arma spuntata dei comunicati stampa per dedicarsi piuttosto alle lettere di “esortazione”, spedendo una missiva a Oracle in cui si descrive una potenziale situazione di disagio per i clienti quantificabile in “centinaia di milioni di dollari di produttività perduta”.
Oracle ha fatto sapere di non voler più sviluppare nuovi prodotti per l’architettura IA-64 visto il suo scarso successo e la preponderanza delle CPU basati su standard x86-64. Il colosso dei database dice di voler continuare a supportare i clienti dei suoi attuali prodotti Itanium, ma evidentemente questo ad HP (che ha sviluppato Itanium assieme a Intel) non basta.
Nella partita Itanium fra HP e Oracle potrebbe infine entrare il “terzo incomodo” Microsoft: Redmond ha da tempo interrotto lo sviluppo di versioni di Windows Server compatibili con IA-64, pur tuttavia i dirigenti HP sono impegnati a consigliare il passaggio dai prodotti server Oracle a quelli Microsoft (SQL Server). Recentemente HP e Microsoft hanno stanziato un investimento congiunto di 250 milioni di dollari per favorire l’integrazione fra hardware Itanium e prodotti software della corporation a finestre.
Alfonso Maruccia