A un bel po’ di mesi di distanza dalla prima presentazione ufficiale , HP ha ora svelato i dettagli sul debutto commerciale di Elite x3: il terminale “premium” basato su Windows 10 Mobile arriverà in 47 paesi entro la fine dell’estate, con una prima tornata di uscite prevista per la fine del mese e la commercializzazione negli USA fissata al prossimo 29 agosto.
HP Elite x3 costerà la bellezza di 699 dollari nella sua versione base, un prezzo decisamente di fascia alta giustificato sia dalle specifiche tecniche del dispositivo che dai servizi aggiuntivi offerti in esclusiva per il mercato enterprise. Il “phablet” Windows 10 di HP include infatti un SoC Qualcomm Snapdragon 820 con GPU Adreno 530, 4 GB di RAM, un display AMOLED da 6 pollici con risoluzione WQHD (2560×1440), 64GB di storage interno (eMMC 5.1) con supporto alle espansioni di memoria microSD esterne (fino a 2TB), doppia fotocamera da 16 (retro) e 8 megapixel (fronte), doppia nanoSIM e supporto alla connettività completo.
Le offerte esclusive per le aziende includono le funzionalità di gestione e sicurezza con tanto di autenticazione biometrica basata sul riconoscimento dell’iride, Secure Boot, lettore di impronte digitali, VPN di livello enterprise, crittografia e tutto quanto occorra per tenere al sicuro i dati sensibili.
Oltre al pacchetto base, Elite x3 sarà commercializzato in bundle con una “Desk Dock” al costo di 799 dollari, che permetterà all’utente di sfruttare le app per cellulari ARM su display e accessori “desktop” grazie alla funzionalità Continuum di Windows 10 Mobile.
Con 799 un’azienda potrebbe benissimo acquistare un PC propriamente detto con tanto di hardware “premium” e supporto nativo alle applicazioni x86 reali, ma stando ad HP è molto meglio acquistare un gadget ARM come Elite x3 che permette di godere della “flessibilità” di un phablet e dell’espandibilità garantita da Continuum e dagli altri accessori esterni. Al massimo, per il software x86 ci sarà un apposito servizio cloud per usarlo in maniera virtualizzata, interpretata e Internet-dipendente.
Alfonso Maruccia