Ora è ufficiale: HP dirà addio a 27mila dipendenti entro la fine del 2014. A riportare la notizia, il sito della società, che spiega come la necessità di abbattere i costi della manodopera sia finalizzata all’avvio di un programma pluriennale di ristrutturazione per consentire nuovi investimenti per l’innovazione e “fornire così migliori risultati per clienti, lavoratori e azionisti”.
Considerato che attualmente il personale di HP conta 349.600 unità, i licenziamenti copriranno l’8 per cento del totale. All’inizio della settimana scorsa alcune indiscrezioni parlavano di una cifra molto più bassa, dai 10 ai 15mila effettivi, ma per lo più le cifre riportate sono state rispettate. Secondo quanto riferito da Bloomberg , il CFO Cathie Lesjak ha precisato che nessuna unità dell’azienda subirà tagli indiscriminati, ma quella più colpita sarà l’unità dei servizi alle imprese.
Nelle intenzioni dei vertici HP, per promuovere gli investimenti nell’innovazione occorre focalizzarsi su quelle che sono individuate come le tre aree di interesse strategico: cloud computing, grandi banche dati e sicurezza, ma vi sono anche altri settori che, secondo la board, offrono un interessante potenziale di crescita.
L’azienda offre ai lavoratori in uscita un pacchetto di pensionamento anticipato. I piani di riduzione del personale varieranno da paese a paese, sulla base delle leggi locali e le consultazione con comitati aziendali e rappresentanti dei lavoratori.
“So che è una decisione molto triste e difficile, non è mai bello dover licenziare qualcuno – ha detto il CEO Meg Whitman – allo stesso tempo è però necessari per migliorare i processi lavorativi e salvaguardare la buona tenuta finanziaria della società. Vogliamo far sì che HP imbocchi una strada che porti ad estendere la nostra leadership globale e a fornire sempre maggiori vantaggi per i nostri clienti e azionisti”.
Nel secondo trimestre del 2012, infine, HP ha comunicato un calo dei ricavi del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Cristiano Vaccarella