HP: le stampanti laser non sono nocive

HP: le stampanti laser non sono nocive

Nonostante nuovi studi ripropongano l'emergenza del rischio salute, secondo il produttore non vi sono elementi a sufficienza per condannare i dispositivi
Nonostante nuovi studi ripropongano l'emergenza del rischio salute, secondo il produttore non vi sono elementi a sufficienza per condannare i dispositivi

Nonostante le varie smentite fatte negli ultimi due anni, i ricercatori australiani del QUT tornano a puntare il dito contro le stampanti laser: gli studiosi avrebbero individuato la causa che genera le particelle rilasciate nell’aria dal dispositivo, particelle che, come sostenuto da tempo, potrebbero rivelarsi particolarmente nocive per la salute. Il nocciolo della questione sembrerebbe riguardare la temperatura raggiunta dalla stampante nel processo di fusione del toner.

Lidia Morawska La ricerca, eseguita dall’ International Laboratory for Air Quality and Health della Queensland University of Technology ( QUT ), segue alcuni studi precedenti che avevano individuato la genesi di particelle molto piccole in almeno un terzo dei modelli di stampanti laser presenti sul mercato. Secondo vari ricercatori, queste particelle vengono prodotte dai vapori generati dalla fusione del toner sul foglio di carta e costituirebbero un rischio per la salute poiché in grado di penetrare a fondo nei tessuti polmonari.

Dopo numerosi test effettuati su vari modelli di stampanti laser, sarebbe emerso che le particelle siano costituite da materiale organico generato sia dal toner che dalla carta. Nei nuovi esperimenti, il team di ricercatori ha studiato a fondo il comportamento di due stampanti: una di esse è stata identificata come produttrice di grandi quantità di particelle, mentre l’altra è stata identificata come responsabile di un minor numero di particelle. Dai risultati ottenuti emerge come siano il calore generato dal dispositivo e le variazioni di temperatura al suo interno i responsabili di una produzione più o meno copiosa dei composti.

Secondo gli studiosi, “più calore viene generato dalla stampante, più sarebbe alta la probabilità di formazione dei composti volatili”. Nonostante ciò, “La stampante responsabile della maggiore emissione ha raggiunto una temperatura media più bassa di quella identificata come meno soggetta alle emissioni, ma ha anche registrato dei cambi di temperatura piuttosto bruschi, che hanno portato alla creazione di più vapore condensabile e quindi più particelle” spiega la professoressa Lidia Morawska, a capo del gruppo di ricerca. “Al contrario – chiosa – la stampante con un migliore controllo della variazione di temperatura è risultata meno soggetta alle emissioni di particelle”.

Nonostante i ricercatori abbiano tentato più volte di fare pressioni affinché i produttori di questo tipo di dispositivi corressero ai ripari, la vicenda è stata più volte smentita già in passato. In replica alle nuove accuse, HP sembra non discostarsi di molto dalle precedenti prese di posizione: “I risultati forniti dal team di ricerca del QUT sembrano confermare quelli forniti da altre ricerche che escludono che le particelle siano costituite da elementi riconducibili ai toner” dichiara HP in un comunicato. “La nostra idea è che tali vapori si formino anche in assenza del toner e della carta, così come crediamo che non si tratti di un fenomeno relativo alle sole stampanti laser – spiega HP – ad oggi, nonostante siano stati vari gli studi fatti da numerosi enti di ricerca, nessuno è riuscito a stabilire un collegamento diretto tra ciò che riguarda la salute e i dispositivi di stampa”.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
13 feb 2009
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