Palo Alto (USA) – Era attesa, se ne parlava da giorni e ieri è arrivata la conferma: Hewlett-Packard , uno dei maggiori player dell’IT, ha annunciato che licenzierà 14.500 persone, vale a dire circa il 10 per cento della sua forza lavoro.
L’iniziativa rientra nei già annunciati progetti del CEO Mark Hurd che, da quando ha preso le redini di HP lo scorso marzo, ha già portato ad un aumento del valore dei titoli HP superiore al 25 per cento .
Gli analisti, a partire dal Wall Street Journal , giudicano positivamente la decisione di Hurd ed anzi c’è chi ritiene i licenziamenti persino insufficienti : ci si attendevano 25.000 tagli al personale e ne sono arrivati di meno, cosa che giustificherebbe il leggero calo dei titoli HP nelle contrattazioni di ieri.
La mossa di HP viene letta da alcuni anche come una “risposta” alle scelte annunciate di recente da IBM, che ha portato proprio a quota 14.500 i tagli previsti nella propria forza lavoro, per il 70 per cento in Europa: questo porterà il personale del big di Armonk circa a quota 329mila dipendenti.
La scelta di HP aggrava una situazione occupazionale che, dopo i picchi della crisi degli anni scorsi, rimane ancora assai difficile per i lavoratori IT. Ma gli analisti finanziari sembrano ritenere che i licenziamenti non solo siano necessari ma che non possono che essere solo la prima parte di una “riscossa” dell’azienda che nell’ultimo anno ha perso quote di mercato soprattutto a favore di altri grandi come IBM e Dell , particolarmente nei campi della ricerca e sviluppo, del personal computing e dello storage.
Per HP, dunque, la sfida è quella di riportare in alto i propri gioielli, come il settore delle stampanti in cui ha perduto terreno a causa di una competizione sempre più serrata degli altri grandi del settore, mantenendo però una filosofia orientata al taglio dei costi.
Non è un caso, dunque, se Hurd oltre a parlare di tagli nella struttura dei costi abbia anche accennato ad una forte implementazione della ricerca HP , considerata essenziale per tornare ai livelli di competitività che gli investitori si attendono da una società di questo calibro.