Hewlett Packard sta valutando l’ipotesi di avviare una ristrutturazione massiccia della sua organizzazione che prevederebbe una drastica riduzione del personale. Secondo una fonte citata da Bloomberg sarebbero a rischio tra i 25 e i 30mila posti di lavoro. Se si considera che attualmente HP conta 320mila lavoratori, una riduzioni di quasi il 10 per cento. Sempre secondo quanto riportato da Bloomberg , i dipendenti più esposti a questo rischio sarebbero quelli con almeno 8 o 10 anni di esperienza o comunque i più stipendiati. Come avviene nella maggior parte dei programmi di licenziamento d’Oltreoceano, i lavoratori sarebbero incoraggiati ad accettare pacchetti di pensionamento anticipato.
L’unità più colpita potrebbe essere HP Enterprise Services e la causa sarebbe un deficit da 280 milioni di dollari nei primi mesi del 2012. Meg Whitman, CEO di HP, sostiene che la causa di tutto sia l’eccessivo costo della manodopera. In altre parole, i dipendenti sarebbero “troppo pagati”. Fonti interne respingono seccamente quest’accusa e imputano il deficit a una serie di errori di gestione che si sarebbe verificata in passato: “HP Enterprise Services soffre la mancanza di una leadership forte e capace. Non sono mai stati fatti investimenti su talenti emergenti, nuove offerte di mercato e ricerca, ma i vertici hanno sempre tenuto l’unità in un costante stato di ristrutturazione”.
“Ormai non c’è più rispetto per noi – racconta un dipendente che ha da poco lasciato l’azienda – chi di noi ha uno stipendio più elevato viene preso di mira, anche quando ha portato eccellenti risultati. Non sanno neanche gestire i licenziamenti”.
Al momento HP non ha voluto rilasciare alcun commento: si saprà qualcosa di più solo mercoledì prossimo, quando saranno riportati i bilanci trimestrali. I tagli, secondo le fonti anonime citate, potrebbero richiedere un periodo di tempo molto lungo: si parla di un anno o più. E non è detto che i posti a rischio siano per forza il 10 per cento: a seconda di quanto deciderà il board, potrebbero aumentare o diminuire.
Brian Marshall, analista di ISI, in una nota recente ha stimato che una riduzione del 5 per cento del personale consentirebbe ad HP un risparmio di 1,2 miliardi di dollari e garantirebbe un guadagno entro fine anno di 50 centesimi di dollaro per azione: “Tutto questo se ipotizziamo un costo di circa 100.000 dollari per dipendente. Se HP dovesse tagliare posti, come credo, non mi sorprenderei se nel 2013 l’azienda si stabilizzasse e riprendesse a crescere”.
HP aveva già licenziato nel marzo scorso oltre 200 tecnici che stavano sviluppando il sistema operativo per devices mobili WebOS, trasformato in un progetto open source.
Cristiano Vaccarella