Il mondo cambia, Intel non chiarisce che fine farà Itanium, ma è la parola di Oracle quella che conta per i consumatori: almeno quelli che erano soliti comprare l’architettura server basata sul chip di Santa Clara e disegnata dagli ingegneri HP, che ora lamenta un calo di ordini e anzi la cancellazione degli stessi a causa dell’incertezza sul destino della piattaforma IA-64 .
Anno su anno, il fatturato dei server business critical di HP è calato del 9 per cento (anche di più se si guarda al trimestre immediatamente precedente): sebbene siano intervenute una serie di modifiche al meccanismo contabile dell’azienda, durante la conferenza telefonica che ha illustrato i contenuti dei conti trimestrali (gli stessi nei quali si è varato il nuovo corso nel ramo consumer con l’abbandono immediato di WebOS) i dirigenti hanno parlato esplicitamente di una frenata negli ordinativi.
“Il fatturato dei sistemi business critical è calato del 9 per cento anno su anno. Questo declino è più brusco di quanto ci aspettassimo – ha detto il CEO Leo Apotheker – visto che la nostra capacità di stringere accordi commerciali è stata minata dalla decisione di Oracle e gli ordini sono stati rinviati o cancellati. Stiamo lavorando diligentemente per garantire gli impegli che Oracle ha assunto nei confronti dei nostri clienti e di HP stessa”.
Nel corso della telefonata, in più occasioni il CEO si è espresso a sostegno di IA-64, ritenuta nonostante tutto indispensabile all’industria : sebbene manchi chiarezza sul destino effetivo della piattaforma, e dunque sia lecito per gli acquirenti non impegnarsi nell’acquisto, installazione e programmazione in una fase di confusione (vera, presunta o indotta) per una tecnologia eventualmente a fine vita, secondo HP non ci sarebbero reali alternative nel campo. “Per quanto riguarda i sistemi business critical, crediamo fermamente che la piattaforma server ITanium di HP sia di gran lunga la migliore dell’industria, e siamo impegnati a garantirle un futuro. Infatti, è la forza della piattaforma che verosimilmente spinge verso approcci che tentino di allontare clienti dalla tecnologia HP. Stiamo facendo tutto quello che possiamo, incluso condurre azioni legali, per proteggere i nostri clienti e il nostro business da comportamenti anti-consumatori”.
HP si riferisce alla causa intentata a giugno contro Oracle, nel tentativo di costringerla a proseguire nello sviluppo e nel supporto delle sue applicazioni su piattaforma IA-64. Il settore, fin qui in pratica “dominato” dai server HP con a bordo HP-UX, basa molto del suo successo sui software Oracle che girano sulla piattaforma : tuttavia, l’azienda di Larry Ellison all’inizio dell’anno aveva reso nota l’intenzione di abbandonare Itanium per dedicarsi alla piattaforma SPARC acquisita con Sun, senza trascurare altri chip IBM e la linea x86 di Intel.
La questione è in realtà complessa: sebbene nella linea x86 di Intel siano presenti processori Xeon con caratteristiche prestazionali interessanti, la stessa decisione di Santa Clara di continuare a creare CPU classe Itanium rende evidente che sussistono delle differenze tecniche significative tra i due prodotti. Intel, da parte sua, non ha chiarito in modo definitivo se, come sostiene Oracle, sia in procinto di cancellare l’intera linea di prodotto IA-64: Oracle, invece, ha tutto l’interesse a promuovere le sue SPARC come alternativa supportata e adatta a compiti business critical . Insomma, ci sono tutti i requisiti per dichiarare l’intera faccenda un giallo, e attendere maggiori sviluppi per conoscere meglio le intenzioni di Larry Ellison anche rispetto a piattaforme software differenti da Solaris e da Oracle Linux .
Luca Annunziata