Roma – L’idea può sembrare peregrina ma i ricercatori di HP ci hanno lavorato a lungo tanto che nel 2003 hanno chiesto il brevetto di una tecnologia capace, dicono, di impedire a fotofonini e cam digitali di agire senza il consenso di chi viene ripreso.
L’idea del brevetto numero 20040202382 è piuttosto semplice. Prevede che un sofisticato dispositivo software di alterazione delle immagini registrate dai sistemi di ripresa digitali sia integrato in fotofonini, fotocam e via dicendo. Un software che può essere attivato da un controller remoto: quando attivo, le immagini catturate vengono rese meno nitide e, in particolare, viene reso irriconoscibile il volto. Il software sarebbe infatti in grado di individuare nella fotografia l’eventuale presenza di un volto in primo piano.
Sebbene quest’ultimo aspetto della tecnologia non rappresenti una grande novità, perché sono diversi i tool studiati per “analizzare” le immagini scattate da una macchina fotografica digitale, assai più complessa è la questione del controller remoto. Il brevetto, infatti, prevede che il soggetto che non voglia essere ripreso azioni il controller e dunque attivi da remoto il software in tutti i dispositivi digitali di ripresa che si trovano nelle vicinanze, attenuando dunque il rischio di finire in una foto contro la propria volontà.
Nel dettaglio, il brevetto viene descritto così: “La foto di una scena viene modificata individuando un segnale di inibizione emanato da un dispositivo inibitore trasportato in un oggetto che si trovi all’interno della scena. In risposta al segnale inibitore, il sistema identifica una porzione dell’immagine che corrisponde all’oggetto. La scena viene quindi modificata oscurando la porzione dell’immagine legata all’oggetto”.
Evidenti le difficoltà di utilizzo di un sistema del genere. Per funzionare, infatti, questo apparato dovrebbe essere incluso da tutti i produttori in tutte le cam, superando la probabile ostilità di molti acquirenti. E un accordo di produzione di questo tipo su scala globale appare così complesso che non ci si può stupire se la stessa HP ha ribadito di non avere per ora alcuna intenzione di commercializzare questa tecnologia…