La divisione di Hewlett-Packard in due corporation distinte si è conclusa pochi mesi or sono , e ora Hewlett-Packard Enterprise (HPE) già annuncia l’ennesima scissione con l’obiettivo di focalizzare ancora di più le energie aziendali sui business che continuano a garantire prospettive di crescita interessanti.
Ad annunciare il “prossimo passo” verso i profitti dell’avvenire è ovviamente Meg Whitman, presidente e CEO di HPE che ha preso in carico la fase trasformativa della vecchia HP ed è ora concentrata sulla reinvenzione di un’azienda più piccola e agile, capace di competere in un mondo tecnologico profondamente mutato rispetto al passato.
HPE si libererà quindi del business dei servizi IT gestiti in outsourcing, divisione a basso margine di guadagno che a sua volta era stata integrata con l’ acquisizione di Electronic Data Systems (EDS) qualche anno fa. I servizi IT si fonderanno con Computer Sciences Corp (CSC) per creare una nuova società chiamata SpinCo , che HPE deterrà per il 50 per cento e gestirà assieme a CSC con la nomina di metà dei membri del consiglio di amministrazione.
I servizi IT di HPE valgono al momento 20 miliardi di dollari, in declino di 4 miliardi rispetto al 2011, e lo scorporo aiuterà la corporation a risparmiare 1 miliardo in costi operativi; parte dei debiti prima in carico ad HPE verranno passati a SpinCo, che nascerà quindi con una cifra rossa da 2,5 miliardi di dollari.
La nascita di SpinCo coincide con un ulteriore alleggerimento del business di HPE, che ora si limiterà a commercializzare soluzioni per le aziende comprensive di server, storage e apparati di rete per un valore annuale di 32 miliardi di dollari. Per il momento la cura di Whitman sembra funzionare, visto che i risultati finanziari per il secondo trimestre dell’anno 2016 registrano ricavi netti per 12,7 miliardi di dollari – in aumento dell’1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Alfonso Maruccia