Non si tratta di una sconfitta definitiva, ma di certo sarà una bella gatta da pelare: il giudice Thomas Pender, che sovrintende la vertenza giudiziaria che vede contrapposte HTC e Apple, ha respinto la mozione presentata dai legali di Cupertino per annullare la validità nel procedimento di un paio di brevetti sulle tecnologie di trasmissione dati a mezzo rete cellulare. Brevetti che paiono essere cruciali per l’ implementazione dei protocolli LTE , già presenti sull’ultimo modello di iPad e in procinto di debuttare il prossimo 12 settembre anche su iPhone.
Secondo le leggi USA, per annullare un brevetto già concesso e confermato occorre presentare argomentazioni “chiare e convincenti”: argomentazioni che il giudice dice di non aver sentito provenire dal banco del team di avvocati di Apple, e dunque sarebbe restio a concedere il round alla Mela. Nel procedimento, intentato da HTC contro Apple dopo l’acquisizione di una serie di brevetti lo scorso anno (ma le radici dello scontro affondano nel 2010 ), peraltro la concorrente taiwanese non se la passa poi splendidamente: alcuni delle sue rivendicazioni sono state escluse dal procedimento, ma da soli questi due titoli basterebbero a mettere in scacco come minimo il nuovo iPad e iPhone 5.
LTE, ovvero la prima incarnazione della nuova generazione di protocolli cellulari che vanno sotto il nome di 4G, è una caratteristica cruciale per il marketing dei prodotti e per garantire competitività alle specifiche dei nuovi modelli. Il giudice Pender pare lo sappia , tanto che ha chiesto ai legali di Apple se l’azienda fosse sul punto di lanciare un nuovo modello LTE il prossimo mercoledì. Gli avvocati hanno nicchiato, dicendo di non esserne a conoscenza, ma evidentemente si tratta di un bubbone che se dovesse scoppiare potrebbe complicare la vita a Cupertino.
I legali Apple hanno provato a contestare l’acquisizione dei brevetti da parte di HTC: un punto che non ha convinto il giudice, che gli avvocati hanno provato a persuadere che si tratterebbe di un’azione pretestuosa visto che le tecnologie rivendicate non sarebbero neppure utilizzate da HTC nei suoi prodotti.
Comunque vada a finire, si tratta di un processo che ha ricevuto meno eco nei media di quello Apple-Samsung (anche in virtù del fatto che HTC non gode al momento di particolare fortuna oltreoceano ), ma che potrebbe anche riservare sorprese non da poco: se ai taiwanesi fosse risconosciuto il diritto di far valere le proprie rivendicazioni sui brevetti 4G , per Apple potrebbe spalancarsi un abisso di ingiunzioni per il ritiro dal mercato statunitense dei suoi prodotti più recenti . Ivi compreso il tanto chiacchierato iPhone 5 (il sesto della serie), atteso questa settimana.
Luca Annunziata