Il primo dispositivo Android a montare una CPU 64bit è un HTC: il nuovo Desire 510 è un prodotto di fascia media , che fa esordire sul mercato il SoC Qualcomm Snapdragon 410, il primo con supporto a istruzioni 64bit a trovare spazio nell’affollato panorama di apparecchi dotati di sistema operativo Google. Le caratteristiche del nuovo Desire non sono da primo della classe, ma c’è qualche sorpresa: come il supporto alla connettività LTE, non così comune nel segmento di mercato a cui il 510 appartiene.
Il Desire 510 non è un pezzo grosso per quanto attiene la dimensione dello schermo, che si mantiene entro una ragionevole diagonale da 4,7 pollici, o per la risoluzione che è una FWVGA (854×480). Dimensioni (139,9×69,8mm), spessore (9,99mm), peso (158g), tutto nella media : pure la fotocamera frontale (VGA) e quella posteriore (5 megapixel) non sono poi molto diverse da quello che può vantare quasi qualunque concorrente in questo comparto. Diverso il discorso CPU: Snapdragon 410 è un prodotto annunciato solo lo scorso dicembre e che vanta il supporto alle istruzioni 64bit (quad-core da 1,2GHz), unito a una recente GPU Adreno 306 e 1GB di memoria RAM. Lo storage è di 8GB ma è espandibile con microSD, la batteria da 2.100mAh nella media della categoria.
Il prezzo non è ancora stato annunciato , ma trattandosi di un prodotto di fascia media dovrebbe essere compatibile con quasi tutte le tasche: se si manterrà al di sotto dei 250 euro, la dotazione di connettività LTE potrebbe garantire a questo Desire 510 una buona platea potenziale di acquirenti a partire già dal prossimo settembre, quando sarà commercializzato. L’annuncio del nuovo terminale arriva peraltro in anticipo sull’imminente IFA di Berlino, manifestazione dedicata all’elettronica di consumo durante la quale si attende un altro lancio da parte di HTC: nella capitale tedesca dovrebbe vedere a luce il Desire 820, fino a poche ore fa il presunto primo terminale 64bit con a bordo Android. Nel caso del Desire 820 , HTC dovrebbe optare per dati di targa decisamente più potenti: la CPU dovrebbe essere una octa-core, sempre Snapdragon Qualcomm ma in allestimento 615 abbinata a una GPU Adreno 405 (anche questa una novità), mentre tutto il resto delle caratteristiche sarà svelata nel corso di una conferenza stampa il prossimo 4 settembre .
Il debutto di nuovi SoC nei terminali HTC sarà senz’altro seguito da altri prodotti analoghi di altri produttori: alcuni dei marchi più importanti del settore, da Samsung a Sony, da Huawei a HTC stessa, saranno tutti presenti all’IFA e non perderanno l’occasione di farsi notare, andando ad arricchire ulteriormente la ricchezza dell’ecosistema Android. Google dal canto suo lavora al Project Ara , la sua idea di smartphone modulare che sta lentamente ma costantemente prendendo forma: in questo caso la CPU della prossima versione dell’hardware sarà sviluppata assieme a Rockchip, in modo tale da poter realizzare un SoC di classe UniPro dotato di interfaccia universale che possa fungere da cuore pulsante di tutti i moduli che andranno a comporre il prodotto finale. Per il Project Ara non c’è ancora una data di scadenza fissata per il raggiungimento dello stato finale di sviluppo, dunque novità come questa sono destinate a succedersi nel corso dei prossimi mesi: anche in occasione di una conferenza sviluppatori , anticipata da Google proprio in questi giorni.
Luca Annunziata