La patent war tra i produttori di smartphone si è certamente acquietata rispetto a qualche anno fa (non abbiamo dimenticato il duro scontro tra Apple e Samsung), ma non può considerarsi del tutto archiviata. Giunge dalla Cina la notizia di una causa legale intentata (e vinta) da HTC nei confronti di Gionee e Meizu: l’accusa è quella di aver violato un brevetto relativo ai dispositivi mobile detenuto dalla società taiwanese.
Brevetti e smartphone: HTC contro Gionee e Meizu
Nel dettaglio, la proprietà intellettuale in questione fa riferimento al design degli smartphone e ancora più precisamente a una specifica modalità di inclusione dell’antenna nella scocca in metallo, studiata per risolvere i problemi legati all’intensità del segnale emesso con questo tipo di materiale. Una soluzione adottata dall’azienda inizialmente sul modello One M7 (annunciato nel febbraio 2013) e vista poi su altri telefoni del marchio. Gionee l’avrebbe implementata in modo non autorizzato su M6 (presentato nel luglio 2016) e Meizu su M5 Note (dicembre 2016).
La Court of Intellectual Property di Pechino ha definito fondate le accuse mosse, stabilendo in conseguenza alla violazione del brevetto “201310032515.5” che nelle casse di HTC siano versati 2,6 milioni di yuan da parte di Gionee e 3 milioni di yuan da parte di Meizu. Complessivamente la cifra equivale a circa 850.000 euro, di gran lunga inferiore rispetto ai 6,5 milioni chiesti inizialmente.