Dopo Samsung, anche HTC rischia di doversela vedere con la durezza dei tribunali tedeschi: i suoi dispositivi sono accusati di aver violato la proprietà intellettuale di un’azienda tedesca e rischia il bando proprio sotto Natale.
Il produttore taiwanese si era opposto alla rivendicazione brevettuale depositata nel febbraio del 2009 da IPCom e una decisione in materia da parte del giudice era attesa proprio questa settimana: tuttavia HTC prima della sentenza ha ritirato le sue obiezioni definendole “ridondanti”. Con ciò ha evitato quanto meno che un’eventuale sentenza sfavorevole abbracciasse la violazione di altri brevetti.
I tre brevetti al momento coinvolti fanno parte del portafoglio brevettuale relativo al settore mobile Bosch acquistato da IPCom, azienda non produttrice che fa di royalty e licenze il suo business: secondo HTC basterebbe una sentenza risalente a dicembre scorso per invalidare uno dei brevetti contestati. Tuttavia, grazie a tali brevetti l’azienda ha già ottenuto una vittoria in Europa contro Nokia .
IPCom, accolta la vittoria a tavolino sulla causa che vedeva al centro la validità del suo brevetto, ha comunicato di voler procedere “con l’ingiunzione nel minor tempo possibile”; già nel 2009 l’aveva chiesta al giudice. Ora, dunque, userà “i diritti riconosciutegli dalla Corte” e, dice, “è probabile che i dispositivi HTC scompariranno dagli scaffali durante il cruciale periodo natalizio”.
Nonostante il calo annunciato dell’8 per cento del fatturato (e con le azioni da mesi in forte perdita), HTC ha ancora un certo ruolo nel settore, con un valore di 14 miliardi di dollari e il 10,8 per cento del marketshare a livello globale: l’eventuale blocco, insomma, non rappresenterebbe il colpo finale ma un serio problema, dal momento che deve vedersela con la dura concorrenza di Apple e Samsung nel settore mobile.
Contro Cupertino, d’altronde, è andata in fumo anche l’arma dei brevetti S3 Graphics: acquisiti perché era stato stabilito che Apple li violasse, una nuova sentenza ha recentemente ribaltato la decisione lasciando la taiwanese con un pugno di mosche.
HTC cercherà ora certamente di opporsi all’ingiunzione preliminare : secondo gli esperti , tuttavia, a questo punto della vicenda le converrebbe raggiungere un accordo con IPCom , che non avendo prodotti alternativi è interessata esclusivamente alle royalty e non ad un blocco dei dispositivi HTC.
Claudio Tamburrino