HTC si dà ai selfie (e non solo)

HTC si dà ai selfie (e non solo)

Telefonini con fotocamere da 13 megapixel sul frontale e strani periscopi con vocazione da action-camera. L'azienda di taiwan vuole guadagnare attenzione e rispetto da parte di utenti e industria
Telefonini con fotocamere da 13 megapixel sul frontale e strani periscopi con vocazione da action-camera. L'azienda di taiwan vuole guadagnare attenzione e rispetto da parte di utenti e industria

Alla fine l’ evento Double Exposure è arrivato ma senza il tanto chiacchierato nuovo Nexus 9 , con HTC che ha voluto piuttosto concentrarsi sulla fotografia a mezzo gadget mobile presentando un nuovo terminale per selfie e una “action camera” dalla forma a dir poco inconsueta.

Lo show a tema del produttore taiwanese ha visto dunque la presentazione di HTC Desire Eye, smartphone di fascia media ma con una vocazione alla grandezza, pensato per fotografarsi da soli e farlo alla grande grazie a una selfie-camera da 13 megapixel (stessa risoluzione di quella sul retro) accompagnata da un flash a doppio LED. Fotocamera per selfie a parte, la dotazione di Desire Eye può contare su uno schermo Full HD da 5,2 pollici, processore quad-core Snapdragon 801 da 2,3GHz, 2 gigabyte di RAM, 16 gigabyte di storage espandibili grazie allo slot per schede di memoria microSD e tutto quanto serve ancora per farne un prodotto parecchio interessante anche sul versante della connettività e delle dotazioni hardware.

Al momento Desire Eye non ha un prezzo, mentre si sa che le funzionalità aggiuntive della app fotografica presente sul terminale verranno trasferite anche sull’HTC One M8 tramite apposito aggiornamento del software integrato.

L’altro prodotto presentato da HTC durante l’evento Double Exposure è RE, bizzarra fotocamera con forma di mini-periscopio che la corporation asiatica ha scelto di pubblicizzare come la “GoPro per il resto di noi”: la “action camera” costa 199 dollari e non ha schermo (si usa quello dello smartphone), è impermeabile all’acqua, si controlla con il pulsante integrato (un click breve per scattare una foto, uno di lunga durata per girare video) e la apposita app per iOS e Android da accesso alle foto e i video catturati dal dispositivo.

Con RE HTC dice di aver compiuto un passo importante per la propria evoluzione tecnologica e commerciale, un’organizzazione che va alla ricerca di nuovi business e non si fossilizza sul solo mercato degli smartphone. Figlia di questa evoluzione è anche Zoe, una app per Android (e presto per iOS) progettata per trasformare foto e video in un “video stream” che gli utenti HTC possono condividere sull’apposito social network loro dedicato: da qui in avanti non sarà più un’esclusiva degli smartphone di casa.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 ott 2014
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