Ogni promessa è un debito: e così HTC, dopo averlo annunciato, dà corpo al buon proposito di semplificare la propria offerta di smartphone. La nuova linea One sarà l’equivalente del marchio Galaxy per Samsung: un cappello sotto il quale collocare una serie di smartphone con capacità diverse e crescenti, in grado (ovviamente nelle speranze dell’azienda taiwanese) di coprire il mercato dalla fascia di primo prezzo fino alle fuoriserie, facendo chiarezza su quale telefono sarà adatto a fare cosa.
Il più dotato della compagnia è il One X : il cuore dello smartphone è un SoC Tegra 3 quad-core da 1,5GHz (ma solo se si opta per la versione non-LTE: in quel caso occorre ripiegare su un dual-core Snapdragon S4, unica strada per garantire la compatibilità con il chipset LTE prodotto da Qualcomm), 1GB di RAM, schermo da 4,7 pollici con risoluzione 720p, memoria d’archiviazione da 32GB, fotocamera 8 megapixel con ottica luminosa (f/2), NFC e audio Beats. Un vero e proprio mostriciattolo con a bordo Android 4.0 Ice Cream Sandwich, che HTC dichiara avere tempi di reazione da primato: meno di 1 secondo per avviare la fotocamera, tanto per fare un esempio, ma ci sono anche altre chicche come la capacità di scattare foto mentre si fanno le riprese video, 25GB gratis per 1 anno su Dropbox (nel caso si esaurisse lo spazio locale). Insomma, non fosse per la mancanza di slot microSD e di batteria sostituibile, si potrebbe tranquillamente conferire al One X la qualifica di limousine degli smartphone.
HTC si è anche concessa la possibilità di sperimentare con il suo One X: oltre al software migliorato ( l’integrazione dell’audio Beats in tutto il telefono, la sincronizzazione wireless con iTunes), ci sono anche nuovi materiali e tecniche costruttive impiegate per rendere il telefono più appagante sotto il profilo estetico e della ergonomia (anche se lo spessore non è da primato assoluto: 134,8×69,9×9,3mm). Il terminale sarà disponibile entro 60 giorni sul mercato, a un prezzo che fino a questo punto resta un interrogativo.
Per quanto riguarda l’HTC One S , si tratta di uno smartphone di tutto rispetto: il processore è lo stesso Snapdragon S4 della versione LTE del fratello maggiore, ma la memoria a disposizione è di soli 16GB. Anche lo schermo è un po’ più piccolo, 4,3 pollici con risoluzione 960×540, mentre la fotocamera posteriore dovrebbe essere identica a quella precedente (dunque luminosa e con sensore retroilluminato). Le dimensioni del device sono leggermente inferiori al caso precedente (130,9×65,0x7,95/8,9mm), la batteria pressoché identica. Anche qui, prezzo ancora da definire e finestra di sbarco fissata entro 60 giorni.
Infine, tocca all’ HTC One V : non molto da dire, in questo caso, visto che il design riprende quello dell’ HTC Legend ( ovvero il G1 di T-Mobile, annata 2008 ), lo schermo è un più comune 3,7 pollici con risoluzione 800×480, e la CPU viaggia solo a 1GHz accoppiata a 512MB di RAM (praticamente il minimo sindacale di questi tempi). La fotocamera è una 5MPx, e con X e S dovrebbe condividere la tecnologia di elaborazione immagini. Lo chassis è in metallo, in ogni caso, così da garantire un aspetto e una sensazione adeguata: questo device arriverà sul mercato nel secondo trimestre di quest’anno, ma non ci sono ancora indicazioni ufficiali su partner commerciali o prezzo di lancio.
Parallalemente alla nascita della linea One, HTC ha mostrato la nuova versione dell’interfaccia personalizzata Sense (giunta anch’essa alla versione 4 come Android): le migliorie apportate riguardano principalmente la gestione dello storage (con l’integrazione di Dropbox), dell’audio (con la tecnologia Beats) e della fotografia (HDR e scatto di foto durante le riprese video). Miglioramenti sono stati apportati anche alla gestione del terminale durante la guida, con un’interfaccia semplificata per passare dalle mappe con navigazione GPS alla lista dei contatti, o alla libreria musicale, con il minor numero di tocchi possibile.
Luca Annunziata