Quel cinque che appare dietro l’acronimo dell’HyperText Markup Language fu lasciato bene in vista per sottolineare la virata “dinamica” dello storico standard, ma il gruppo di lavoro esterno che ha messo a punto le caratteristiche di questa evoluzione dichiara di non aver mai dato veramente peso alle numerazioni di versione.
Dato che ora si parla sempre più insistentemente di HTML5 , come se fosse un codice completamente diverso dallo storico HTML originale, gli sviluppatori ufficiali hanno scelto di fare un passo indietro. Non ci sarà nessuna versione 6 del linguaggio di descrizione per ipertesti, perché la questione della numerazione progressiva non verrà portata avanti ulteriormente.
È lo stesso Ian Hickson, noto membro del gruppo WHATWG , a spiegare la nuova regola da seguire: nel prossimo futuro tutto l’HTML dovrà essere semplicemente considerato come un documento unico, aperto e flessibile. Un linguaggio “vivo”, in costante aggiornamento.
Curiosamente, la decisione arriva proprio pochi giorni dopo che il W3C (World Wide Web Consortium) ha introdotto un logo ufficiale per esaltare la forza dello standard next-gen conosciuto come HTML5. Nessuna delle precedenti versioni del codice di markup era stata mai onorata con un distintivo altrettanto studiato.
Roberto Pulito