Nuovo giorno, nuova spinosa questione da gestire per Huawei. La notizia di oggi arriva dalle pagine del sito The Information e fa riferimento al tentativo messo in atto dal gruppo cinese al fine di carpire i segreti di Apple Watch, l’orologio intelligente della mela morsicata. L’articolo spiega nel dettaglio come si struttura la strategia dell’azienda cinese finalizzata a conoscere l’attività e i progetti dei concorrenti.
La tecnologia di Apple Watch
Si parla di un incontro organizzato da un dipendente Huawei con il rappresentante di un’azienda che fornisce a Apple una componente necessaria per effettuare un ECG attraverso il cardiofrequenzimetro integrato nell’ultima generazione di smartwatch. Nonostante ufficialmente l’obiettivo del meeting fosse la sottoscrizione di un contratto, l’uomo di Huawei, seguito da quattro ricercatori della società, si è fin da subito concentrato sul fare domande legate al funzionamento del dispositivo. L’appuntamento si è concluso un’ora e mezza circa più tardi, senza il passaggio di informazioni né alcuna stretta di mano, stando a quanto riferisce la fonte.
Una dinamica simile sarebbe quella che ha portato il produttore cinese a commercializzare un laptop, il MateBook X Pro, caratterizzato da un design da più parti ritenuto parecchio somigliante a quello di alcuni MacBook: in questo caso la componente ritenuta pressoché identica è il connettore che permette di collegare il display al resto del dispositivo assottigliando in modo importante l’ingombro della cerniera.
L’ultimo episodio riportato riguarda il colloquio per l’assunzione di un ex dipendente Apple, risolto in un nulla di fatto per via delle ripetute domande rivolte dal personale di Huawei, focalizzate sull’attività del competitor e non sulle competenze del diretto interessato.
È stato chiaro che erano più interessati alle informazioni riguardanti Apple che ad assumere me.
La replica di Huawei
La replica di Huawei non si è fatta attendere ed è stata affidata da un portavoce della società alla redazione di The Information. La riportiamo di seguito in forma tradotta.
Conducendo attività di ricerca e sviluppo, i dipendenti Huawei sono chiamati a cercare e utilizzare informazioni disponibili pubblicamente, nel rispetto delle proprietà intellettuali delle terze parti e in conformità con le linee guida di condotta del nostro business.
Un altro tassello del puzzle
Il nuovo report va ad aggiungersi a quelli già emersi in tempi recenti. Dal tentativo di entrare in possesso della tecnologia sviluppata da T-Mobile per il robot Tappy delegato al test degli smartphone fino alla vicenda legata al campione di vetro Miraj Diamond Glass restituito al produttore Akhan Semiconductor in condizioni non integre. Pratiche, secondo le accuse, incentivate da un vero e proprio programma di bonus e benefit dall’entità direttamente proporzionale alla riservatezza delle informazioni acquisite.
Vi si aggiungano i capi d’imputazione ufficializzati dal Dipartimento di Giustizia statunitense al gigante asiatico e l’arresto della CFO Meng Wanzhou in Canada di inizio dicembre per avere un quadro più completo e comprendere come le tensioni tra le parti stiano via via crescendo anziché allentarsi.