Ribaltata la decisione presa lo scorso anno e ribadita all’inizio del 2020 nel Regno Unito per quanto riguarda la possibilità di coinvolgere Huawei nell’allestimento delle reti 5G. Come anticipato da alcune indiscrezioni la scorsa settimana, il primo ministro britannico Boris Johnson ha ordinato che entro il 2027 non ci siano più componenti del produttore cinese operative all’interno dei network sul territorio UK.
Il Regno Unito ha deciso: no a Huawei per 5G e fibra
A riportarlo è la redazione di Reuters. Così Londra assume una posizione che di certo verrà applaudita da Washington, attirando però al tempo stesso le ire dall’estremo Oriente. Il gap di sette anni concesso serve per andare incontro alle preoccupazioni manifestate da operatori come BT, Vodafone e Three che in questo modo non dovranno affrontare nell’immediato un enorme investimento per sostituire le apparecchiature già in funzione.
La messa al bando della realtà di Shenzhen rischia però inevitabilmente di rallentare l’ingresso del Regno Unito nell’era del 5G: Huawei rimane ad oggi il principale produttore al mondo di infrastrutture destinate alle reti mobile.
Nel mese di gennaio le autorità UK hanno ricevuto dagli USA un dossier in cui sono state documentate le motivazioni che hanno spinto il Dipartimento del Commercio statunitense a imporre il ban al gruppo asiatico, di recente definito insieme a ZTE un pericolo per la sicurezza nazionale. La decisione di oggi arriva dal National Security Council presieduto proprio da Boris Johnson.
Le nuove direttive impongono alle telco di interrompere l’utilizzo di tecnologia Huawei anche per le linee della rete fissa, quelle in fibra ottica, entro i prossimi due anni. La decisione è stata annunciata al parlamento britannico da Oliver Dowden, segretario di stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport.
La risposta di Huawei
Questa la risposta di Huawei alle notizie provenienti dal Regno Unito:
La deludente inversione di rotta del governo britannico è stata da quest’ultimo giustificata con riferimento alle sanzioni imposte dal governo statunitense, sebbene non supportate da prove, e non ad alcuna violazione da parte di Huawei. In tal modo, il governo degli Stati Uniti potrebbe ridurre la varietà dell’offerta nel mercato dei fornitori, danneggiando l’economia digitale europea e minando la sovranità digitale dell’Europa, che include la libertà di scegliere i propri fornitori. Ciò mette anche a repentaglio la cooperazione globale, con un conseguente innalzamento dei prezzi e un’inferiore qualità per i consumatori. Huawei continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per fornire ai propri clienti i migliori servizi e soluzioni e ridurre al minimo l’impatto delle sanzioni statunitensi.
Ci aspettiamo che il governo italiano prosegua il suo processo di digitalizzazione sulla base di criteri di sicurezza obiettivi, indipendenti e trasparenti per tutti i fornitori, preservando la diversità e la concorrenza nel mercato. Confermiamo la nostra piena volontà di collaborazione con le autorità italiane e i nostri clienti per raggiungere i più alti standard di sicurezza IT in Italia e fornire le migliori soluzioni tecnologiche.