Trump e le pressioni sul Regno Unito per il ban di Huawei

La decisione UK su Huawei di natura geopolitica?

Le autorità britanniche avrebbero confermato ai vertici di Huawei l'influenza delle pressioni statunitensi sulla decisione relativa al ban.
La decisione UK su Huawei di natura geopolitica?
Le autorità britanniche avrebbero confermato ai vertici di Huawei l'influenza delle pressioni statunitensi sulla decisione relativa al ban.

Il ban di Huawei da parte del Regno Unito per quanto riguarda l’allestimento delle reti mobile di nuova generazione potrebbe essere almeno in parte giustificato da questioni di natura geopolitica. È quanto affermato nel fine settimana dalla testata britannica Observer secondo la quale le autorità UK avrebbero comunicato in forma privata alla società cinese che la decisione è stata presa in seguito alle pressioni esercitate dagli Stati Uniti e più nel dettaglio da Donald Trump.

UK-Huawei: le pressioni di Trump sul ban

Non esattamente uno scoop, considerando come lo stesso Presidente USA intervenendo sul tema si è auto-attribuito il merito di aver “convinto molti paesi a non usare Huawei” definendo l’azienda un “grande rischio per la sicurezza” con un riferimento esplicito alla decisione britannica. Il suo intervento nel video qui sotto.

Il report risulta però di particolare interesse per il fatto che cita la possibilità di un ulteriore dietrofront. In altre parole, non si esclude che in futuro quanto stabilito possa essere nuovamente rettificato. Una prospettiva lasciata intendere nei giorni scorsi da alcuni esponenti del gruppo di Shenzhen che si sono detti speranzosi in merito a un ripensamento, con tutta probabilità sulla base di conversazioni già in atto e non ancora rese pubbliche. In ballo gli interessi legati all’allestimento dei network 5G.

Intanto dalla Cina è partita quella che può essere definita la controffensiva di Huawei nei confronti di alcune importanti aziende USA: prese di mira Verizon, HP e Cisco ritenute responsabili dello sfruttamento non autorizzato di centinaia di brevetti. Chiesto alle controparti il pagamento delle royalty dovute.

Fonte: The Guardian
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Pubblicato il
20 lug 2020
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