Huawei è al centro di uno scandalo al Parlamento europeo. I suoi lobbisti avrebbero offerto regali di vario tipo ad alcuni politici per ottenere favori relativi alla tecnologia 5G. Le autorità hanno arrestato sette persone, perquisito 21 abitazioni e sigillato due uffici. I lobbisti non possono più entrare nel Parlamento.
Corruzione, falsificazione di documenti e riciclaggio
Come è noto, il governo statunitense ha vietato l’uso delle apparecchiature 5G di Huawei. Diversi paesi europei hanno seguito il “consiglio” e iniziato a sostituire i dispositivi del produttore cinese. In base al registro sulla trasparenza, 11 persone possono entrare nel Parlamento europeo per svolgere le attività di lobbying per conto di Huawei.
In base alle indagini della procura federale belga, i lobbisti avrebbero fatto regali costosi (viaggi, biglietti per partite di calcio e altri) ad almeno 15 parlamentari (ex e attuali) dal 2021 ad oggi con l’obiettivo di ottenere posizioni politiche favorevoli. I parlamentari sono obbligati a dichiarare regali con valore superiore a 150 euro.
Le accuse nei confronti dei lobbisti sono corruzione, falsificazione e uso di documenti falsi, riciclaggio di denaro e organizzazione criminale. La polizia ha chiuso gli uffici di due assistenti parlamentari. Le autorità hanno perquisito 21 abitazioni a Bruxelles, in Vallonia, nelle Fiandre e in Portogallo. Sono state arrestate sette persone. Secondo La Repubblica, una di esse è il lobbista italo-belga Valerio Ottati, che avrebbe fatto pressioni su Fulvio Martusciello, capo delegazione di Forza Italia.
Un portavoce di Huawei ha dichiarato:
Huawei prende sul serio queste accuse e chiedere informazioni sull’indagine per comprendere meglio la situazione. Huawei ha una politica di tolleranza zero nei confronti della corruzione o di altri illeciti e ci impegniamo a rispettare tutte le leggi e i regolamenti applicabili in ogni momento.