L’eventuale decisione di non impedire agli operatori l’adozione di apparecchiature fornite da Huawei per l’allestimento dei network 5G britannici, puntando sulla volontà di mitigare i rischi attraverso una serie di misure studiate ad hoc, sarebbe “a dir poco folle” (citiamo testualmente) secondo gli Stati Uniti. È quanto si afferma nel dossier USA ora nelle mani del primo ministro Boris Johnson che entro fine mese dovrebbe rendere nota la propria posizione in merito.
Huawei, 5G e UK: le pressioni degli USA
Stando a quanto riporta la stampa UK, una delegazione statunitense è volata a Londra nella giornata di ieri con l’obiettivo di esercitare pressioni sul governo di Sua Maestà. Tra i presenti all’incontro anche Matt Pottinger (Deputy National Security Adviser), Christopher Ford (Assistant Secretary of State for International Security and Non-Proliferation) e Robert Blair (Special Representative for International Telecommunications Policy). Nei documenti consegnati la descrizione dettagliata dei presunti rischi per la sicurezza nazionale legati all’installazione delle infrastrutture per il 5G prodotte dal colosso cinese. Questa la frase attribuita a uno dei partecipanti al meeting:
Sarebbe come incaricare la Russia di occuparsi dell’antidoping degli atleti.
Il Regno Unito ha affermato in passato di voler contenere un’eventuale minaccia utilizzando le apparecchiature di Huawei solo per le parti periferiche dei propri network, non integrandole dunque negli snodi centrali delegati a veicolare i dati. Per gli Stati Uniti non è così semplice: una decisione di questo tipo metterebbe in pericolo le informazioni appartenenti a cittadini privati, aziende e istituzioni.
La vicenda rischia di avere ripercussioni anche a livello diplomatico: il Congresso USA ha infatti introdotto una norma che prevede un riesame dei rapporti di intelligence con i paesi alleati che si affidano ad apparecchiature fornite da aziende etichettate come un potenziale rischio per la sicurezza. Al tempo stesso, rinunciare alla collaborazione con Huawei comporterebbe un incremento dei costi per gli operatori UK e un inasprimento delle relazioni tra Londra e Pechino. Il gruppo di Shenzhen dal canto suo respinge nuovamente ogni accusa: di seguito la dichiarazione affidata a un portavoce.
Lo scorso anno due commissioni parlamentari hanno concluso che non ci sono ragioni tecniche per escluderci dalla fornitura di apparecchiature 5G. Siamo fiduciosi che il governo prenderà una decisione basata su prove concrete e non su accuse infondate.