L’annuncio giunse nello scorso mese di settembre, in piena ondata pandemica autunnale, quando iniziava a farsi chiaro il fatto che ogni progetto di rilancio per l’economia sarebbe stato rinviato al 2022. A distanza di pochi mesi la promessa è mantenuta: Huawei ha inaugurato a Roma il proprio Cyber Security Transparency Centre, un punto di riferimento per il dialogo tra azienda, clienti e istituzioni circa la sicurezza delle soluzioni Huawei e l’efficacia delle proprie proposte di mercato.
Huawei inaugura il Cyber Security Transparency Centre
Il Centro italiano di Roma fa seguito alle precedenti aperture di Banbury (Regno Unito), Bonn, Dubai, Toronto, Dongguan e Bruxelles, con uno scopo specifico da portare avanti: “fornisce ad agenzie governative, tecnici esperti, associazioni di settore ed enti di standardizzazione, una piattaforma per comunicazioni di sicurezza, collaborazione e innovazione sugli standard di sicurezza e i meccanismi di verifica, consentendo ai nostri clienti di eseguire verifiche di sicurezza e testare le apparecchiature Huawei“.
#Huawei #CyberSecurity Transparency Centre #Roma. @PiccinelliLuca:“Il nuovo Centro integra la strategia di Huawei che orgogliosamente è l'unica azienda al mondo ad aprire il suo intero portafoglio di brevetti attraverso il codice sorgente”. pic.twitter.com/flOXI4kxdY
— Huawei Italia (@HuaweiItalia) March 23, 2021
Tutto viene costruito sull’architrave della trasparenza, per richiamare quei valori che il gruppo intende ribadire come vocazione del proprio impegno sul territorio europeo. Spiega Luigi De Vecchis, Presidente Huawei Italia:
La sicurezza dei dati sensibili e la resilienza alla violazione delle reti è parte integrante degli impegni di Huawei. Gli investimenti dedicati ne sono la testimonianza più evidente. La digitalizzazione dell’economia e le tecnologie che la favoriscono quali AI, il largo impiego di IoT, Cloud, Realtà Virtuale e non da ultimo l’Edge Computing, rappresentano da una parte una grossa opportunità per la crescita dell’economia e dall’altra espongono ad alto rischio le infrastrutture sensibili del Paese. In queste situazioni non si può parlare di sicurezza senza un sano approccio basato sul rigore scientifico, fornendo evidenze e prove concrete, e non su speculazioni infondate. Il problema va affrontato congiuntamente, operatori, vendor e istituzioni; non si possono trascurare fatti come l’impegno della GSMA con 3GPP e Nesas sulla sicurezza delle reti e sui test effettuati ai fornitori di tecnologia delle telecomunicazioni. Il nostro Cyber Security Transparency Centre fa parte della strategia che seguiamo da molti anni e oggi, con l’inaugurazione di questo Centro, puntiamo a fornire un ambiente costruttivo dove dimostrare la nostra apertura, spirito di collaborazione e trasparenza, contribuendo a costruire un’Italia digitale e sicura insieme ai nostri clienti e partner.
Un’area di dialogo, ma non solo: il Centro italiano mette a disposizione anche strutture e strumentazioni per test e verifiche di sicurezza, affinché si possano effettuare tutte le prove necessarie: “La nuova struttura è dotata di ambienti per eseguire test dedicati, che forniscono prodotti Huawei, software, documentazione tecnica, strumenti di test e il supporto tecnico necessario“. Device e codici sorgenti sono a disposizione, insomma, affinché chiunque possa metter mano al mondo Huawei con la massima trasparenza possibile: anche così è possibile costruire quel clima di fiducia che Huawei ha bisogno di ergere attorno al proprio brand per conquistare i favori di un continente europeo che può fare la differenza su molti aspetti legati alle tecnologie di nuova generazione. 5G in primis.