La posizione di Huawei e delle altre società cinesi inserite nella Entity List statunitense dall’amministrazione Trump non è destinata a cambiare. Ad affermarlo Gina Raimondo, nominata segretario al Commercio dal Presidente neoeletto, rispondendo alle domande di alcuni senatori.
USA, Entity List: nessun cambiamento in vista con Biden
Il gruppo di Shenzhen non è il solo ad aver ricevuto il trattamento (nel maggio 2019) che di fatto gli impedisce di acquisire tecnologia di provenienza USA in assenza di una specifica autorizzazione. Ci sono tra gli altri anche il chipmaker SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation), Hangzhou Hikvision Digital Technology specializzata in prodotti per la videosorveglianza e ZTE. Riportiamo di seguito in forma tradotta le parole di Raimondo.
Comprendo che le aziende siano inserite nella Entity List e nella Military End User List solitamente perché costituiscono un rischio per la sicurezza nazionale statunitense o per gli interessi di politica estera. Al momento non ho alcuna ragione per ritenere che le società in questi elenchi non debbano rimanerci.
La Military End User List citata è stata introdotta dal Dipartimento del Commercio statunitense nel dicembre 2020 includendo fin da subito decine di realtà cinesi e altrettante russe. Include aziende come Skyrizon Aircraft Holdings Limited attiva nel settore dell’aviazione per sospetta collaborazione con forze militari di paesi esteri ritenuti potenzialmente ostili. Anche in questo caso per fornitura ed esportazione è richiesto l’ottenimento di un’autorizzazione specifica da parte delle autorità a stelle e strisce.