Lasciate alle spalle le festività per il capodanno cinese, gli impianti nei quali vengono realizzati componenti e device a marchio Huawei sono tornati pienamente operativi, nonostante in via precauzionale diverse aziende del paese abbiano optato per uno stop temporaneo in modo da scongiurare qualsiasi potenziale rischio legato alla diffusione del coronavirus.
Cina: il coronavirus non ferma l’industria hi-tech
Il gruppo di Shenzhen ha reso noto, attraverso le pagine di Reuters, che le fabbriche situate nella provincia meridionale di Guangdong hanno ripreso i normali ritmi di lavoro. Le raccomandazioni giunte da Pechino mirano a contenere la minaccia attraverso una sospensione delle attività ritenute non essenziali (cibo, farmaci, dispositivi medici e così via). Ciò nonostante, alcune linee di produzione gestite dalle società hi-tech non si sono mai fermate.
È anche il caso di Semiconductor Manufacturing International con base a Shanghai e di Yangtze Memory Technologies (fornitore di memorie flash), quest’ultima con sede proprio a Wuhan, epicentro del contagio. Lo stesso vale per gli impianti di Changxin Memory Technologies e per quelli di Xinxin Semiconductor Manufacturing, situati nelle vicinanze della città.
TCL e BOE Technology Group, altre due realtà presenti in Cina e impegnate nella realizzazione di pannelli LCD, display e televisori, affermano che nonostante il lavoro incessante l’emergenza legata al coronavirus potrebbe avere come conseguenza alcuni rallentamenti nelle consegne. Rappresentanti di Samsung Display, SK Hynix e LG Display hanno reso noto che al momento non si sono verificati intoppi.
Per Huawei così come per le altre aziende del settore tecnologico ci sono alle porte scadenze importanti: una su tutte quella del Mobile World Congress 2020 in scena a fine mese a Barcellona. Buona parte degli smartphone e degli altri dispositivi presentati durante la fiera, dunque già in fase di produzione, arriveranno poi a breve sul mercato.