Dopo essere stato rimesso a nuovo, Hubble è pronto a stupire nuovamente con le sue capacità di scrutare lo spazio profondo. Grazie alla nuova ottica e agli interventi di ripristino eseguiti da NASA, il vecchio occhio ci vede meglio di prima, riuscendo ad immortalare dettagli sino ad ora poco visibili.
Il tutto è iniziato negli scorsi mesi, periodo in cui l’agenzia aerospaziale statunitense ha inviato una squadra di esperti per portare a termine i lavori di restauro e per installare nuove apparecchiature. Tra queste, spicca il nuovo gioiello, la Wide Field Camera 3 ( WFC3 ), che permette di acquisire immagini nello spettro visibile e in parallelo nel vicino infrarosso.
Le immagini ottenute sono molto più dettagliate e precise, caratterizzate da colori più vivi e da elementi che permetteranno agli scienziati di comprendere meglio ciò che avviene sopra le teste dei terrestri. In totale, NASA ha rilasciato una decina di nuove immagini tra cui spicca per bellezza quella relativa alla nebulosa NGC 6302, meglio nota come Nebulosa Farfalla: si tratta di ciò che rimane di una stella morente un tempo grande cinque volte più del sole, uno spettacolo di gas e polveri che forma due luminescenti ali che ricordano quelle del variopinto insetto.
Grande l’entusiasmo da parte dell’agenzia aerospaziale statunitense, che con l’intervento effettuato lo scorso maggio dall’equipaggio dello Shuttle Atlantis ha garantito i ricambi necessari per dare ad Hubble nuova vita per almeno altri 10 anni. “Stiamo solo avendo il più piccolo assaggio di quello che gli astronomi pensano di riuscire a fare grazie ad Hubble negli anni in cui continuerà ad essere attivo” esordisce Heidi Hammel, ricercatrice presso lo Space Science Institute di Boulder (Colorado).
In particolare, ad affascinare gli scenziati è la qualità delle immagini inviate dal telescopio spaziale, che viene considerata come una vera e propria svolta nell’intero settore della ricerca spaziale. “Stiamo entrando in una nuova era dell’astronomia – continua Hammel – grazie alla nuova vita di Hubble, che sta gettando le basi per quello che riserva il futuro”.
Vincenzo Gentile