Una notizia buona e una cattiva per Hubble Space Telescope, il telescopio orbitante che da molti anni delizia i palati di scienziati e appassionati con immagini provenienti dalle profondità dello spazio. Quella buona è che la fotocamera in panne è stata riavviata e ora funziona correttamente. Quella cattiva è che la NASA si è vista costretta a rinviare a data da destinarsi la cosiddetta “missione di salvataggio” del satellite scientifico.
Un bel 10: ecco quanto hanno assegnato i tecnici da terra alle prestazioni della Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2) dopo il reboot dei sistemi resosi necessario. Le immagini restituite sono eccezionali come sempre, e pare che il blackout temporaneo di cui era stato vittima l’HST non abbia inficiato minimamente il rendimento del telescopio.
Contemporaneamente, però, la missione dello Shuttle che dovrebbe garantire la sopravvivenza per qualche anno ancora del telescopio orbitante è stata nuovamente posticipata: c’è ancora troppo lavoro da fare prima di poter dare il via all’operazione, non tutto è ancora pronto per volare e soprattutto per garantire il funzionamento della struttura nello spazio. Occorrerà provvedere a sistemare tutto prima di poter fare un tentativo, e ad oggi è impossibile fare una stima precisa di quanto tempo ci vorrà.
“Abbiamo completato l’analisi di quanto occorrerà per volare e ora sappiamo che non siamo pronti per un lancio a Febbraio” ha spiegato il direttore della Divisione Astrofisica NASA, Jon Morse , ai giornalisti. In ogni caso “La data di febbraio era solo una stima preliminare, fatta tenendo conto di preparativi hardware minimi e durata dei test ridotta”: entrambi fattori che, allo stato attuale, devono essere esclusi. Il programma dello Shuttle è stato dunque modificato di conseguenza, e non resta che attendere i prossimi mesi per conoscere quale sarà il destino dell’Hubble. ( L.A. )