Se ne mormorava da giorni, e l’ annuncio ufficiale non ha tardato ad arrivare. Con una nota sul sito di Repubblica , il gruppo L’Espresso ha confermato di aver stretto un accordo di partnership con The Huffington Post Media Group , ovvero l’entità da cui dipende il più celebre quotidiano online generalista del Web: Huffington Post .
Le selezioni della squadra che lavorerà all’edizione nostrana del sito sarebbero già in corso . Non ci sono dichiarazioni particolari fornite dagli attori coinvolti, se non generiche intenzioni di beneficiare “delle competenze editoriali e della leadership del Gruppo Espresso nonché della formula di grande successo di The Huffington Post, che miscela cronaca, aggregazione di contenuti e strumenti di interazione all’avanguardia, oltre a una vivace ed evoluta piattaforma di blogging”.
Huffington Post, che nel corso del 2011 è entrato a far parte del gruppo AOL, ha riscosso notevole successo nel panorama informativo statunitese grazie a una formula di produzione più rapida e snella dei quotidiani tradizionali. Molta della sua portata mediatica è anche legata alla formula dei blog, gestiti da comuni navigatori e non da giornalisti di professione . Questi stessi blogger, non stipendiati , si sono rivolti a un tribunale per ottenere di beneficiare degli introiti derivanti dalla pubblicità che si sono fatti sempre più cospicui dal 2010 a oggi per il sito fondato da Arianna Huffington. HuffPost è stato anche al centro di roventi polemiche con l’editoria tradizionale, a causa del meccanismo di aggregazione di notizie altrui definito “parassitario” da alcuni esponenti della vecchia guardia.
Resta da capire se mutuare un modello di successo negli USA garantirà pari successi anche nel Belpaese. Gli osservatori per il momento restano alla finestra.
Luca Annunziata