Hulu Plus diventa disponibile a chiunque e, dopo il debutto con un prezzo di abbonamento di 9,99 dollari al mese, cala a 7,99 e con qualche sconto per gli abbonati attuali: i quali potranno sfruttare i crediti che la società offre verso gli abbonamenti dei mesi precedenti, pagati 2 dollari in più. Rispetto al tradizionale servizio gratuito e supportato dalla pubblicità, l’utente pagante potrà usufruire di una quantità di contenuti molto più vasta , come ad esempio qualsiasi episodio disponibile di tutte le serie televisive facenti capo agli archivi degli azionisti di Hulu. Offrirà, inoltre, episodi nuovi di spettacoli tra cui ABC, Fox e NBC. L’azienda afferma di aver inserito nella programmazione gli episodi mancanti di spettacoli tra cui Monk, Psych e Battlestar Galactica. Inoltre, sarà possibile fruire di tali contenuti anche su iPod , iPhone e alcuni nuovi device della Samsung .
Ad oggi, il servizio è disponibile in streaming ma la società afferma che nei prossimi mesi verrà mostrata come opzione su televisori Web-connected e lettori Blu-ray venduti da Vizio, LG e Panasonic, Xbox 360 e più.
Intanto, proprio in questi giorni, erano stare rese note le statistiche di comScore Video Metrix attinenti al consumo online dei video negli USA che evidenziano come, negli ultimi 2 anni, è cresciuto in maniera esponenziale il tempo speso dagli statunitensi per guardare contenuti audiovisivi attraverso il web. I risultati della statistica lasciano pensare che siano pronti per entrare in una nuova era , nella quale il broadcast tradizionale stenta a sopravvivere . La distanza, che a molti sembrava incolmabile, tra fruizioni di contenuti audiovisivi via internet e via TV si sta, infatti, accorciando sempre più e non sarebbe azzardato affermare che manca poco affinché arrivi ad annullarsi completamente.
Secondo i dati riportati dalla società il mese di ottobre è stato molto proficuo per Hulu, il sito che fornisce ai suoi utenti migliaia di ore di video di gran lusso, gratuite ma soprattutto finanziate dalla pubblicità. Infatti, nonostante la piattaforma a stelle e strisce pecchi sul versante degli utenti raggiunti, aggiudicandosi il decimo posto in classifica contando 30 milioni di utenti al mese contro i 146 di YouTube, continua a incassare molti soldi grazi ai brevi annunci pubblicitari che compaiono prima e durante i video.
In particolare, nel mese di ottobre Hulu ha inviato ai navigatori 1 miliardo e 100 milioni di spot pubblicitari in streaming. Positivo è quindi dire poco, dato che l’azienda grazie a tali espedienti raggiungerà, entro l’anno, profitti pari a 240 milioni di dollari che corrispondono a più del doppio rispetto ai 108 milioni di introiti fatturati l’anno scorso.
Raffaella Gargiulo