Poco dopo l’inizio delle consegne, nel mese di aprile, gli acquirenti di Humane AI Pin hanno iniziato a restituire il dispositivo, chiedendo un rimborso completo della cifra spesa. E il trend è proseguito fino a oggi. Stando a un documento interno visionato dalla redazione di The Verge, a giugno il numero di unità ancora nelle mani degli utenti era pari a circa 8.000, sceso ulteriormente oggi a quota 7.000.
Humane AI Pin, boom di resi
Non è fuori luogo parlare di un colossale flop, per un prodotto annunciato meno di un anno fa come rivoluzionario, sull’ondata di entusiasmo inerente all’intelligenza artificiale. Una sorta di smartphone senza display, da indossare come una spilla, dotato di un proiettore laser per visualizzare le informazioni sul palmo della mano e basato sul modello GPT-4 di OpenAI.
Un gadget proposto al prezzo di 699 dollari che, per funzionare, richiede un abbonamento mensile aggiuntivo. Stando a quanto emerso, complessivamente le vendite avrebbero raggiunto quota 10.000 unità (contro le 100.000 attese per il primo anno), generando poco più di 9 milioni di dollari, insufficienti a rendere il business sostenibile. Alla cifra vanno poi tolti circa 1.000 preordini cancellati prima del day one e resi per l’equivalente pari a 1 milione di dollari.
Un rifiuto elettronico in salsa IA
Ad aggravare ulteriormente il quadro è il fatto che, in seguito alla restituzione, non ci sarebbe alcun modo per rendere AI Pin un prodotto ricondizionato, pronto per essere venduto nuovamente, a causa di una limitazione legata alla partnership con T-Mobile per la connettività. Insomma, diventerebbe un rifiuto elettronico.
Una fonte ha inoltre raccontato di feedback molto negativi giunti fin dalla fase di test condotta prima della commercializzazione, che hanno attraversato l’azienda come un proiettile
, senza però portare a una ridefinizione della strategia in vista del lancio. Anche le prime recensioni non sono state positive.
Zoz Cuccias, portavoce di Humane, ha definito inaccurati
i numeri riportati da The Verge, senza però comunicare quelli ufficiali. A inizio giungo abbiamo riportato l’indiscrezione relativa a una possibile acquisizione da parte di HP.