Hewlett-Packard ha denunciato l’ex-CEO Mark Hurd nel tentativo di impedire il suo passaggio alla concorrente Oracle.
Per quanto le cause che riguardano il passaggio di un dipendente (e a maggior ragione un dirigente) del settore ICT non siano rare né facili da giudicare , dal momento che coinvolgono sia la proprietà intellettuale con cui gli operatori del settore hanno quotidianamente a che fare sia la conoscenza delle strategie aziendali dell’avversaria , secondo gli osservatori quest’ennesimo caso con Hurd sospeso tra la sfiducia presentatagli dal Consiglio d’amministrazione HP e il nuovo posto di lavoro offerto da Oracle non dovrebbe riservare particolari sorprese: la corte californiana cui si è rivolta la querelante dovrebbe avere una giurisprudenza favorevole alla libera circolazione degli impiegati e alla concorrenza nelle assunzioni.
Quello di HP, insomma, non sarebbe che un tentativo disperato per impedire ad una risorsa strategicamente rilevante (come ha dimostrato di essere Hurd con il suo operato presso di lei) di approdare a Oracle che, con l’acquisto di Sun, si appresta a diventare una diretta concorrente in alcuni strategici settori come quello dello storage e dei server aziendali.
Così HP ha dichiarato che sarebbe impossibile per Hurd non utilizzare o divulgare i segreti industriali e le informazioni riservate apprese nel periodo della sua dirigenza HP . E avrebbe in mano accordi firmati da Hurd nel 2008, 2009 e 2010 in cui egli si impegna a non divulgare informazioni riservate dell’azienda o “adescare” i suoi clienti, impiegati o fornitori: insomma, clausole di non concorrenza della durata di almeno dodici mesi o “permanenti” nel caso della divulgazione dei segreti industriali.
Sulla vicenda né Hurd né il suo portavoce di sono espressi, mentre il CEO Oracle Larry Ellison non ha mancato di contrattaccare HP definendo la causa “vendicativa” e ostativa ad una futura collaborazione tra le due aziende nel mercato IT .
Claudio Tamburrino