Un giudice del Delaware ha ordinato che sia dissigillata la lettere che ad agosto ha dato il via alle vicende che hanno portato alle dimissioni di Mark Hurd. L’atto fa parte di una causa iniziata dall’azionista HP Ernesto Espinoza.
L’ex CEO di HP è stato il protagonista di una vicenda scatenata dall’ex consulente Jodie Fisher, che l’ha accusato di molestie sessuali e di aver passato informazioni riservate sull’allora prossima acquisizione da parte della sua azienda di Electronic Data Systems . Pur avendo raggiunto con la donna un accordo che ha appianato tutte le accuse, che quindi non hanno avuto una coda legale, e pur essendo uscito essenzialmente pulito dalle indagini interne sulla vicenda, in seguito ad una serie di risposte contraddittorie e comportamenti non del tutto trasparenti (alcuni conti spese non coerenti e il semplice fatto di aver nascosto la predilezione per la donna), il Consiglio d’Amministrazione HP ha ritenuto di non poter più riporre la sua fiducia in Hurd in quanto “non era stato all’altezza degli standard e dei principi di fiducia, rispetto e integrità” dell’azienda.
La lettera ora destinata a diventare pubblica è quella di otto pagine inviata da Gloria Allred, avvocato californiano allora assunto da Fisher, che ha portato alle indagini interne di HP. In essa, insomma, vi potrebbero essere i particolari finora tenuti segreti sulle accuse di molestie sessuali che hanno portato alla sua dipartita dall’azienda.
La lettera, secondo il giudice Donald Parsons, conterrebbe accuse già pubbliche che, pur non divulgando informazioni del tutto nuove, contribuiscono a mettere in luce particolari su una questione di “riconosciuto interesse pubblico”. Le parti che contengono dettagli privati, d’altronde, saranno rimosse (rimanendo sotto sigillo) su ordine del giudice prima della divulgazione.
L’avvocato di Hurd ha già riferito che ricorrerà in appello , in quanto le missive sono chiaramente contrassegnate come “confidenziali”.
Sia secondo Hurd che secondo Fisher le lettere conterrebbero numerose imprecisioni su una situazione oltretutto già chiusa dall’indagine interna e dalla partenza del dirigente da HP.
Claudio Tamburrino